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Recoba: “Inter? Devo dire grazie a Zanetti. Messi il migliore di tutti. Con Samuel…”

Eva A. Provenzano

«Messi è il migliore della storia, il migliore di sempre. Forse non ce ne rendiamo conto perché sta ancora giocando. Un ragazzo che da 15 anni è al top, che ha battuto tutti i record possibili, non ci sono paragoni. Non può più essere paragonato a nessuno. Oggi, per molti, sarà tra i quattro migliori giocatori della storia. Per me no: lui è già il migliore. E quando il tempo passerà finiremo di capire che non c'è e non c'era nessuno come lui. Lo vediamo segnare  ogni fine settimana e forse non ce ne rendiamo troppo conto. Messi è il migliore di tutti i tempi», ha spiegato El Chino.

«Se sono stato mai vicino a giocare in Argentina? Tinelli è venuto a cercarmi per portarmi a giocare nel San Lorenzo. È venuto a casa mia a Milano… abbiamo cenato, ma all'Interavevo uno stipendio molto importante, avevo 28/29 anni, e l'ho ringraziato per il tempo che mi ha dedicato, ma in Italia stavo benissimo. Anche il River mi ha cercato, si diceva. Il mio rappresentate era Paco Casal, ma non ho mai saputo se fosse un interesse reale. Con quali argentini mi sono trovato meglio? Ma sono tantissimi... Ho avuto il privilegio, la fortuna, di giocare con Batistuta, quando ero vecchio e mezzo malandato. Ma ho giocato anche con Hernán Crespo, con Julito Cruz, con la Strega, con Almeyda, con Javier Zanetti, con Cholo Simeone, con Kily. E ancora con Cambiasso, con Nico Burdisso, con Samuel, Solari… con Guly, con Nelson Vivas. I calci che mi ha dato in nazionale e poi l'ho avuto come un compagno. Il peggior calcio della mia vita me l'ha dato Nelson: nei turni di qualificazione, a Núñez, mi ha colpito al polpaccio dopo cinque minuti e sono rimasto zoppo per tutta la partita. Ho un ottimo rapporto con Pupi, ma se devo citarne uno, con il quale ho il miglior rapporto è con Mati [Almeyda], con Mati abbiamo molta chimica a livello familiare anche tra le nostri mogli c'è un grande rapporto», ha aggiunto l'ex attaccante nerazzurro.

E di Samuel ha aggiunto che una volta: «Giocavamo contro a Roma e lui mi ha preso a calci, un killer, mi ha slogato la caviglia e gli ho dato dei pugni, l'ho mandato a cagare. Ma a fine partita sentivo di aver esagerato, ero andato negli spogliatoi per scusarmi. Ma quando Walter mi ha visto arrivare pensava volessi picchiarlo, mi avvicinai e si spostò all'indietro, come se volessi colpirlo. E io gli ho detto: "Ma no Walter, vengo a scusarmi. Mi hai ammazzato, ma va tutto bene. E poi abbiamo è stato all'Inter, era un leader».

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