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Repubblica: “A Leo ingaggio da 2 mln. E un grande vantaggio rispetto a Benitez…”

Stefano Scacchi di Repubblica analizza l’ingaggio di Leonardo come nuovo allenatore dell’Inter. Un ingaggio che non è piaciuto troppo ai tifosi del Milan, ma una scelta che ha trovato l’appoggio dello spogliatoio nerazzurro:...

Daniele Mari

Stefano Scacchi di Repubblica analizza l'ingaggio di Leonardo come nuovo allenatore dell'Inter. Un ingaggio che non è piaciuto troppo ai tifosi del Milan, ma una scelta che ha trovato l'appoggio dello spogliatoio nerazzurro:

"Il prossimo derby di ritorno, in programma il 3 aprile 2011, diventerà uno dei più ricchi di incroci della storia del calcio milanese. Non sarà più la stracittadina di Ibrahimovic che ha cambiato casacca, come successo all'andata, ma quello di Leonardo che ha cambiato panchina. Massimo Moratti ha in parte pareggiato il conto dopo il passaggio dello svedese al Milan. Il presidente nerazzurro assicura che non si è trattato di un dispetto verso i cugini, ma indubbiamente l'acquisto dell'ex Ibrahimovic e il corteggiamento all'altro ex Balotelli hanno scavato qualche solco. E adesso Corso Vittorio Emanuele e Via Turati si marcano molto stretto, anche sul mercato (il club rossonero ha fatto auguri informali al grande ex che, prima di accettare il nuovo incarico, ha avvisato Galliani). Anche se è vero che Moratti nutre una solida stima nei confronti di Leonardo da tempi non sospetti.

Il brasiliano può vantare parecchi pregi graditi al presidente nerazzurro: ha stile, ha una buona immagine e in casa Milan ha accumulato una notevole esperienza sul fronte della solidarietà, visto il suo impegno in Fondazione Milan, qualcosa di molto importante per Moratti che ha fortemente voluto e segue con passione Inter Campus. Leonardo è stato annunciato alla vigilia di Natale con un comunicato che conferma la durata del contratto fino al 30 giugno 2012 (circa 2 milioni di ingaggio all'anno) e sottolinea un paio di aspetti che possono dire qualcosa sulla scelta effettuata da Moratti. La società campione d'Europa e del mondo si dice convinta che il brasiliano "saprà mettere la sua classe, la sua esperienza di campionissimo e la sua mentalità a disposizione della società e della squadra". Il suo passato da calciatore è stato sottolineato anche da capitan Zanetti. Forse in questo momento lo spogliatoio nerazzurro sente di aver bisogno soprattutto di un fratello maggiore, con qualche anno appena in più rispetto a molti componenti della rosa, per uscire dalle contrapposizioni vissute con Benitez. Inevitabilmente lo spagnolo, uomo che allena da oltre 20 anni, aveva i suoi metodi che sono presto entrati in conflitto con quelli della squadra anche a causa dei numerosi infortuni che hanno progressivamente minato il rapporto di fiducia con gran parte del gruppo. Leonardo invece può essere più un gestore dell'esistente (anche se, dopo la fine della sua gestione, qualche calciatore milanista poco impiegato lo ha criticato apertamente). E qui entra in gioco la "sua mentalità", come dice il comunicato.

L'ex allenatore del Milan avrà anche un vantaggio rispetto al predecessore: non sarà più il successore di Mourinho, ma quello di Benitez. Sul suo capo la pesantissima ombra del portoghese sarà più sfumata rispetto a quanto accaduto con lo spagnolo che, al di là degli errori commessi, ha avuto soprattutto la colpa (certo non ascrivibile a lui) di arrivare dopo Mourinho. Lo spagnolo era entrato alla Pinetina sull'onda di un rimpianto, il brasiliano farà il suo ingresso accolto da un sospiro di sollievo dell'ambiente nerazzurro. E Leonardo non porterà con sé nemmeno uno staff ampio. Anche su questo si era discusso in estate al momento dell'arrivo di Benitez: l'Inter non voleva che lo spagnolo portasse un nucleo di collaboratori più ampio di quello di Mourinho. Con il brasiliano questo rischio non esiste. Anzi molto probabilmente bisognerà trovare un preparatore atletico che sostituisca Francisco De Miguel. Nei giorni scorsi la società ha già avuto modo di entrare in contatto con qualche consulente che sposa in pieno metodi di preparazione alla Mourinho, quel principio di "allenarsi in partita" e gestire il recupero in allenamento che viene considerato da molti come inevitabile per gli squadroni che giocano ogni tre giorni. E Leonardo la pensa allo stesso modo.

E così l'unico uomo che potrebbe portare con sé è Angelo Castellazzi che al Milan immagazzinava montagne di dati sulle partite, utili da studiare nei giorni successivi. Castellazzi ha ottimi rapporti con alcuni dirigenti nerazzurri (giocava nella Primavera della Pro Sesto con il ds Piero Ausilio) e, visto che viene da esperienze di lavoro dal settore giovanile, potrebbe anche essere utile come raccordo tra prima squadra e vivaio. Era un ruolo che, nel secondo anno di Mourinho, veniva svolto da Josè De Morais, ovviamente andato via con il portoghese. Ci sono ancora tre giorni per definire queste caselle. Leonardo inizia il 29 dicembre: nel pomeriggio dirigerà il suo primo allenamento, utile anche per capire l'accoglienza dei tifosi nerazzurri nei confronti di un ex bandiera del Milan.