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CdS – Roma-Inter, gioco vs calcio sbrigativo. Ma c’è un punto in comune

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Il Corriere dello Sport mette a confronto il modo di giocare dei nerazzurri con quello dei giallorossi

Eva A. Provenzano

Roma-Inter si gioca alle 12.30. Alberto Polverosi sul Corriere dello Sport parla di sfida inattesa perché probabilmente nessuno si aspettava questi risultati dai giallorossi e forse l'Inter avrebbe potuto essere anche prima nelle aspettative. Della partita il giornalista parla in questi termini: "Sono due squadre concepite in modo diverso, nate da famiglie differenti, gestite con sistemi quasi opposti. La Roma di oggi è il frutto di notevoli intuizioni, societarie e tecniche. È il risultato di una serie di scommesse vinte e di una felice ricerca tattica del proprio allenatore. Sotto molti aspetti può essere paragonata al Milan. Non all’Inter che è invece il prodotto ultimato di una proprietà che non ha badato a spese e ha investito per soddisfare quasi tutte le richieste del suo allenatore. Ci sono soltanto 3 punti di differenza, vincendo la Roma aggancerebbe l’Inter al secondo posto. Sarebbe ancora di più la vera, grande sorpresa del campionato". 

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Proprio questo sarà il compito dell'Inter di Conte, impedire l'aggancio ad ogni costo. Nello stesso articolo si parla pure dei modi diversi di giocare delle due formazioni: "Per vincere la Roma ha bisogno di giocare bene. L’Inter no, non ha questa necessità. E’ un’esigenza che si avverte all’esterno, una richiesta che fanno gli osservatori, forse anche a qualche tifoso nerazzurro piacerebbe vedere una squadra spigliata e brillante, ma all’Inter interessa poco. E’ sufficiente la palla lunga su Lukaku, poi decide lui se mettersi in proprio (e allora parte il locomotore della Freccia Rossa) o investire su Lautaro Martinez, in questo momento uno dei più forti bomber d’Europa in area di rigore". In sostanza i nerazzurri si affidano di più alle sue punte mentre la Roma coinvolge tutta la squadra. 

"L’idea del calcio dell’Inter è profondamente diversa da quella della Roma, è un calcio più sbrigativo dove la forza fisica prende il sopravvento sulla tecnica", si legge ancora. Ma viene spiegato anche che nonostante questo puntare sulla fisicità di Lukaku come risorsa non abbassa il livello di pericolosità perché difficilmente gli avversari riescono a fermare l'attacco nerazzurro che ha messo a segno finora 41 gol in 6 gare. Senza contare i 220 tiri totali, metà finiti nello specchio della porta. Anche la Roma, in questo sono molto simili conclude tanto e la difesa nerazzurra dovrà stare molto attenta. 

(Fonte: Corriere dello Sport)

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