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Strama: “Ho caricato i ragazzi psicologicamente. Ecco come li abbiamo messi in difficoltà …”

Serata partita male,ma terminata come meglio non poteva. Allo Juventus Stadium, l’Inter di Andrea Stramaccioni straccia l’imbattibilità dei padroni di casa dopo 49 match, e si candida seriamente per lo scudetto. Ai microfoni di...

Francesco Parrone

Serata partita male,ma terminata come meglio non poteva. Allo Juventus Stadium, l'Inter di Andrea Stramaccioni straccia l'imbattibilità dei padroni di casa dopo 49 match, e si candida seriamente per lo scudetto. Ai microfoni di Premium Calcio, il tecnico nerazzurro analizza una vittoria da sogno: "Parole ironiche di Marotta?Non voglio far polemica, ma sentirlo fare ironia sulla spensieratezza tattica dell'allenatore della squadra dell'Inter alla vigilia di una partita così. Magari me lo sarei riservato a fine gara nel momento in cui fosse andata bene per loro visto che dopo 35 minuti hanno cambiato un esterno per difendere i tre attaccanti. Spero...perchè se l'hanno tolto per il secondo giallo... . Cosa ho detto nello spogliatoio ai ragazzi? Non ero neanche sceso dalle scalette che già la Juve era in vantaggio, e secondo me in quel momento potevamo sbandare. Sai prepari nei dettagli una partita così e ti ritrovi in 18 secondi in svantaggio, dopo uno sbandamento nei primi 5-10 minuti l'Inter ha preso campo, abbiamo iniziato a fare la partita e poi negli spogliatoi io ho battuto molto sul livello psicologico dei ragazzi perchè potevamo vincere la partita. Vincere giocandola come stavamo facendo, credendoci di più. Siamo stati fortunati perchè il campo ci ha dato ragione..."

Qual è l'episodio che l'ha fatta arrabbiare di più? "L'episodio è stato quando la Juventus è andata in vantaggio dopo pochi secondi. Io mi sono ripromesso di parlare di calcio, ma mi sono rammaricato perchè ho preso goal dopo 18 secondi. Ammonizione di Lichtsteiner? C'è stata un'ammonizione precedente su Samuel, e questo ci aveva dato un po' il metro di giudizio dell'arbitro, quindi..."

Possiamo dire che lei è lo Special Two?"Io non sono niente, sono un allenatore giovane che impara partita dopo partita. L'unica caratteristica che mi riconosco è cercare di preparare ogni gara al meglio. Venendo dal nulla cerco di preparare come se fosse l'ultima per me,e quindi la preparo al massimo come motivazione. Oggi è andata bene, il cammino è lungo e l'avevo detto ieri in conferenza. Ho detto delle cose sul quale non mi ha creduto nessuno, la prima che venivamo qui per provare a vincere, e la seconda che comunque per come finiva questa partita il cammino è lunghissimo. Siamo felicissimi, sono felice ma piedi per terra e continuiamo a lavorare...".

Da quanto ce l'aveva in testa il tridente?"Onestamente non avevo dubbi, però era una battuta. Io avevo già le idee molto chiare, su come provare ad affrontare la squadra campione d'Italia. Sicuramente avrei anche accettato di perdere ma non di essere dominato dalla Juventus, questa era la mia idea che ho trasmesso alla squadra. Quindi ce la giochiamo, siamo l'Inter, io ho le idee chiare, calciatori forti, ce la giochiamo alla pari. E' andata bene, potevamo anche perdere ma dico che ce la giochiamo. Questa è la mia mentalità, e penso che il presidente mi abbia scelto anche per questo..."

Avevi detto che la Juventus ha qualcosa in più rispetto all'Inter. Sei sempre della stessa idea? A cosa è dovuta questa crescita? "Per quanto riguarda il fine primo tempo lo stavo dicendo prima. Io è come se fossi il capitano della nave, quindi il primo a dare la carica e l'ultimo a scendere. Non dovevamo assolutamente cadere e innervosirci perchè l'Inter stava facendo bene sul campo, e secondo me potevamo giocarcela per pareggiare e poi provare a vincere. Il merito è tutto dei miei calciatori perchè io posso avere tutte le idee del mondo, ma il merito è tutto loro. Hanno vinto una grande partita contro la squadra più forte d'Italia, o comunque quella che era considerata così. Secondo me rispetto a loro ci manca la consapevolezza di giocare come squadra perchè siamo un gruppo nuovo, e stiamo crescendo. Siamo all'undicesima giornata, teniamo i piedi per terra perchè si fa presto a ritornare indietro..."

Questa vittoria è tutta merito dell'Inter o avete notato qualche calo fisico della Juve? Soprattutto sugli esterni che hanno agevolato quello che è stato il cammino molto bello dei nerazzurri..."Questo dovresti chiederlo all'allenatore della Juventus. Io dico che noi abbiamo cercato di preparare una gara in cui provavamo a rendere meno forti le loro certezze e sfruttare quei pochissimi punti deboli che ha la Juve. Ad esempio una caratteristica che non gli abbiamo mai permesso è quella di farli giocare dal fondo, rischiando tantissimo e marcando uno contro uno in tutto il campo. Questa è una prova di grande forza mentale di tutta la squadra. Buffon è stato costretto a rinviare sempre tranne quando ho levato gli attaccanti, e se voi andate a vedere tutte le partite della Juventus questo non è mai successo. Forse l'unica è stata quella contro la Fiorentina, quando è uscito Pirlo. Loro non calciano mai dal fondo,e nel rovescio non ci siamo mai fatti aggredire. Sono piccole cose che abbiamo provato per metterli in difficoltà, poi il resto chiedetelo all'allenatore della Juventus..."

Allo scudetto ci pensa?"Siamo all'undicesima giornata. Io l'ho già detto, sono fatto così, lavoro partita per partita. Dobbiamo giocare tante partite importanti, giovedì abbiamo l'Europa League, è lunghissima. L'importante è che siamo cresciuti, noi dobbiamo arrivare in Champions, questo mi ha chiesto il presidente...".