I complimenti vanno a Giulio di Feo che sulla Gazzetta dello Sport ha fatto un bello studio sulla provenienza dei calciatori italiani dividendoli per club di origine e squadre in cui sono cresciuti. In poche parole ha compilato la lista dei team che sformano più giovani in Serie A. Davanti a tutti ci sono la Roma e la Juventus, la prima forte di un polo di scelta amplissimo dato dal suo essere fortemente radicata sul territorio, la seconda invece favorita dalle scelte fatte ai tempi della B quando si decise di puntare forte su giovani come Marchisio, Giovinco e De Ceglie.
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Vivai per superare la crisi economica? Peccato che l’Inter insegua anche in questo
I complimenti vanno a Giulio di Feo che sulla Gazzetta dello Sport ha fatto un bello studio sulla provenienza dei calciatori italiani dividendoli per club di origine e squadre in cui sono cresciuti. In poche parole ha compilato la lista dei team...
Subito dietro a ruota ci sono altre due lombarde, il Milan di Abate e Antonini e l'Atalanta, con i bergamaschi che possono vantare il primato di ben otto giocatori di provenienza D.O.P. in prima squadra. Bene anche i rossoneri dunque che vivono di rendita da una programmazione del settore giovanile da sempre oculata e mirata a costruire in casa il futuro della squadra titolare.
E in casa Inter? I nerazzurri sono ancora indietro, nonostante gli sforzi fatti da qualche anno a questa parte di investire su giovani talenti, spesso stranieri, e di puntare forte sul settore giovanile. Attualmente in Serie A ci sono 15 giocatori cresciuti nel vivaio nerazzurro, con ragazzi come Obi e Faraoni rimasti nell'orbita interista, altri come Bonucci e Meggiorini emigrati a cercare fortuna altrove. Non sono pochi se consideriamo che fino a pochi anni fa i numeri erano molto più scadenti, però ancora non bastano.
Sì perchè in tempi di crisi bisogna puntare sul prodotto tipico e locale, mentre troppo spesso in quel di Appiano si vedono giovani promesse perse per puntare su baldi stranieri in possesso di lettere di presentazione e promesse poi mai mantenute. Giocatori come Destro, Balotelli, Santon, Bardi e così via, devono essere ua risorsa per questa squadra e non merce di scambio per operazioni più o meno azzeccate.
Gli ultimi nomi in odore di promozione in prima squadra sono quelli del centrocampista Duncan e dello stesso Faraoni, due giovani promesse pronte a spiccare il volo. Bisogna sfruttarlo questo momento di ricambio generazionale e di crisi generale del calcio italiano, sfruttarlo per promuovere un nuovo progetto concreto e ambizioso, per dare spazio a chi scalpita e ha ancora le forze per farlo, per chi non sogna i milioni o di trovare fortune in Italia, ma soltanto di passare la gipvinezza a tirare calci ad un pallone indossando la maglia della squadra del cuore, o almeno di quella in cui è cresciuto.
Ultimo dato interessante: dopo i brasiliani in Portogallo, gli argentini in Italia sono la colonia più numerosa del calcio italiano. Anche l'Inter dovrebbe rifletterci.
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