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Albertini: “All’Italia serve un Ancelotti. Serie A? Juventus da battere, Inter e Roma…”

L'ex vice-presidente Federale ha parlato dell'eliminazione dai Mondiali e della Serie A

Matteo Pifferi

Nella conferenza stampa di presentazione del Galà del Calcio, l'ex vicepresidente Federale Demetrio Albertini ha parlato dell'eliminazione degli azzurri nella corsa al Mondiale:

"Oggi è una giornata molto triste, avevamo tutti fiducia di andare ai Mondiali, i ragazzi hanno cercato di dare il massimo. Per la prima volta dopo tanto tempo ci troviamo in questo grande momento di tristezza. La Nazionale aveva tutte le carte in regola per andare al Mondiale, con l'esperienza e l'inesperienza di qualcuno. Li reputo dei campioni, poi c'è dopo la discussione della partita in sé. Mi dispiace essere qui a commentare della sconfitta. Rottamazione, rifondazione o ristrutturazione? Devi parlare con un politico, io non lo sono più adesso".

RITORNO IN NAZIONALE - "Tommasi è impegnato con l'Aic, io sono uscito dalla Federazione dopo 8 anni, cercando un mio percorso, con uno sguardo e una passione incredibile per questo sport. Sinceramente vado avanti con le mie scelte, se c'è poi da condividere qualcosa lo farò sicuramente. Non so se con me sarebbe andata diversamente, il bello dello sport è questo che poi si può dire tutto. Io mi ero messo a disposizione nel 2014, dopo un percorso di otto anni. Da tre anni sono esterno, credo che sia il momento più facile per giudicare ma bisogna capire quali sono state le cause e avere il coraggio di cambiare. Scegliere il c.t è la cosa più difficile al mondo, perché viene sempre contestato. Serve un allenatore di grande esperienza, uno come Carlo Ancelotti è il primo che mi viene in mente. Deve essere il presidente a scegliere, oneri e onori".

SERIE A - "A me il campionato piace, l'Inter sta dando continuità, la Roma e il Napoli sono squadre solide, reputo la Juve la squadra da battere, tecnicamente dico che ci sono diversi giocatori importanti nel nostro campionato".

TAVECCHIO E LE DIMISSIONI - "E' sempre difficile, facendo l'imprenditore adesso uno delle cose che si pone sono gli obiettivi primari. Se non dovessi raggiungerli, difficilmente mi dimetterei ma chiuderei, da imprenditore è così".

(Calciomercato.com)

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