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Alejnikov: “Inter, ma quale tabù San Siro. Però col Rubin…”

IlSussidiario.net, ha intervistato in esclusiva Sergei Alejnikov, giocatore bielorusso che giocò in Italia con le maglie di Juventus e Lecce e che con l’ex Urss giocò gli Europei del 1988, perdendo la finale contro l’Olanda. Ecco il...

Riccardo Fusato

IlSussidiario.net, ha intervistato in esclusiva Sergei Alejnikov, giocatore bielorusso che giocò in Italia con le maglie di Juventus e Lecce e che con l'ex Urss giocò gli Europei del 1988, perdendo la finale contro l'Olanda. Ecco il suo pensiero sulla gara di stasera tra Inter e Rubin Kazan:

Come vede Inter–Rubin Kazan?

Sarà una partita difficile per l'Inter, perché dovrà fare risultato a tutti i costi e dovrà anche giocare un buon calcio. E poi col Rubin Kazan non sarà semplice perché, anche se il Rubin occupa l'ottavo posto nel campionato russo, vorrà sicuramente fare risultato in Europa League per rifarsi di questo momento non facile della stagione. Insomma, l'Inter dovrà essere sicuramente al meglio per portare a casa la vittoria. 

Per l'Inter ci sarà da sfatare il tabù San Siro...

Penso che sbaglia chi parla di problema psicologico perché l'Inter non ha ancora vinto a San Siro in questa stagione: fare questi ragionamenti per dei professionisti non ha senso. Non possono avere queste scuse, non si possono attaccare a queste cose. Bisogna solo che l'Inter giochi un buon calcio e cerchi di vincere.

L'Europa League però spesso è snobbata dalle squadre italiane...

Questo è un problema delle squadre italiane: il fatto di snobbare, di non dare importanza a questa competizione non è un atteggiamento giusto, perché l'Europa League è torneo di grande valore, disputato da club prestigiosi.

Che giudizio dà del Rubin Kazan?

E' una buona squadra, ambiziosa, che però non sta attraversando un periodo eccezionale, con questa posizione in campionato non eccellente. C'è da dire però che nel campionato russo – ancora di più che negli altri campionati – le posizioni più importanti, quelle delle big, si delineano nella fase finale, considerando che ci saranno i playoff.

Il suo pronostico?

Non faccio mai pronostici, non è mia abitudine.

Le formazioni russe sono molto cresciute in questi anni: cosa pensa di tutto questo?

Diciamo che stanno girando molti più soldi, con investitori di grande importanza. Ma questo non basta per avere un campionato d'alto livello e per avere squadre sempre competitive.

Cosa pensa dell'arrivo di un tecnico italiano come Fabio Capello alla guida della nazionale russa?

Capello è sicuramente un tecnico valido, famoso, prestigioso, ma dovrà dimostrare con i risultati di portare la nazionale russa a buoni livelli. Non basta certo il 4-0 inflitto ad Israele.

La Russia organizzerà i Mondiali 2018: è quello il vero obiettivo del football di questa nazione?

E' sicuramente un appuntamento importante, ma non è scontato che ospitando i Mondiali in casa la nazionale russa disputerà un grande torneo. Ad esempio, la Spagna nel 1982 non disputò un grande torneo in casa.