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Altobelli: “La maglia azzurra ora è nera per la vergogna. Il messaggio? Scommettete”

Alessandro Altobelli ha fortemente criticato la scelta di far sponsorizzare ad un'agenzia di scommesse la maglia della nazionale

Sabine Bertagna

Non è piaciuta ad Alessandro Altobelli la scelta di affidarsi ad un'agenzia di scommesse per la sponsorizzazione della nazionale. Il Corriere della Sera scrive che i soldi di Intralot faranno indubbiamente sorridere le casse della

Federcalcio. Ma che il nuovo «premium sponsor» degli azzurri sia un’agenzia di scommesse ha mandato di traverso a molti la vigilia di Italia-Spagna. Il campione del Mondo 1982, Alessandro Altobelli lo dice senza mezzi termini: «La nazionale ha dato un brutto esempio, la nostra maglia era senza sponsor. Oggi quella stessa maglia azzurra è diventata nera per la vergogna».

Il motivo? Piuttosto intuitivo e condivisibile: "Il calcio e le scommesse sono due cose che non mi piace vedere abbinate." Sono infatti tante le squadre che prendono soldi da agenzie di scommesse. E con tutti gli scandali che ha vissuto il nostro paese sarebbe proprio il caso di evitare: "Oggi il calcio ha bisogno di soldi, da dove arrivano non importa. E invece prima servirebbe dare consigli giusti ai giovani, farli uscire fuori da quei problemi. Ma durante la presentazione dell’accordo ho visto che addirittura mostriamo stampato quel nome sulla maglia azzurra, che è il sogno di tutti. È stata una brutta notizia per me. Brutto vederlo stampato sulla maglia. È un po’ come dire “gioca, scommetti”, ai tanti ragazzi che sognano di indossarla».

Nostalgia canaglia - "Noi dell’82 abbiamo vinto un Mondiale e vissuto il boom del calcio italiano in quegli anni. Ma guardate la nostra maglia: era la più bella di tutte, io la amo. Ora siamo arrivati a un punto di non ritorno. Io lavoro in Qatar, ogni mese torno e stasera ho ospiti i miei ex compagni dell’Inter, Beccalossi e altri. Siamo a cena, a ricordare i sacrifici fatti. Poi leggo queste notizie e mi aumenta la nostalgia".

(Repubblica)

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