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“Balotelli? Tutt’altro che ostile. Lui non esulta perché…”

Livio Cavagna, socio dell’A.C. Lumezzane quando Balotelli a 14 anni si dilettava nelle giovanili della squadra bresciana, ha spiegato ai microfoni di calciomercato.com il perché dell’ostilità di SuperMario: “In realtà Mario è...

Daniele Vitiello

Livio Cavagna, socio dell'A.C. Lumezzane quando Balotelli a 14 anni si dilettava nelle giovanili della squadra bresciana, ha spiegato ai microfoni di calciomercato.com il perché dell'ostilità di SuperMario: "In realtà Mario è un ragazzo tutt'altro che ostile. Lo stanno dipingendo così, le sue bravate servono per farsi pubblicità. Sa che qualsiasi cosa lui faccia fuori o dentro al campo fa discutere, ha capito ben presto che se fa certe cose il mondo ne parla e allora ritiene inutile non farle. Come farebbe qualsiasi ragazzo della sua età".

Perché quando segna non esulta e sembra che ce l'abbia col mondo intero? Vedi lo splendido gol segnato contro l'Irlanda."Non capisco perché la stampa si sia dimenticata delle sue dichiarazione. Lui non esulta perché sa che fare gol è un suo dovere. Questo è il suo modo di esprimersi e non cambierà mai. E' un ragazzo che va capito e non criticato. Bisogna prenderlo per quello che è".

Domenica giocherà contro avversari che lo conoscono bene e sanno che una piccola provocazione potrebbe farlo innervosire. Come lo vede contro l'Inghilterra?"Innanzitutto credo che gli inglesi non ci proveranno neanche a farlo innervosire, o meglio non andranno oltre il limite che ogni difensore si concede per far normalmente perdere le staffe ad un attaccante avversario. E' come la paura che si è provata per il 'biscotto' fra Spagna e Croazia che alla fine non si è rivelato. Credo che gli inglesi saranno molto sportivi sotto questo punto di vista. Per quanto riguarda Mario, invece, è già preparato a qualsiasi eventuale provocazione e tutta questa situazione andrà a suo favore: Mario è consapevole di essere superiore, sa che può saltare un qualsiasi giocatore inglese e sa che può fare la differenza, tutto questo a prescindere dalle provocazioni. Farà il suo dovere e se dovesse segnare, a maggior ragione, non esulterà per niente. Un pò perché è grato agli inglesi per averlo accolto come uno di loro e un pò perché, come già spiegato, questo è il suo modo di fare e non cambierà mai".Il fatto che sia andato in Inghilterra lo vede come una grossa perdita per il calcio italiano oppure come un'opportunità di crescita per Mario?"Entrambe. Credo che Mario abbia fatto bene ad andare in Inghilterra perché lì ha visto un'opportunità di crescita. Credo anche però che il calcio italiano ne abbia risentito in quanto a gioco, fantasia, bellezza e bravura".