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Barbara Facchetti: “Rappresento l’Inter nel mondo. Papà  sarebbe contento…”

Fino in Mongolia, per la prima volta in ‘missione’ con l’Inter: Barbara Facchetti sgrana gli occhi verde-cerulei di Giacinto, sorride, davanti a sé la capitale mongola ricoperta dalla prima neve e una delegazione presidenziale...

Eva A. Provenzano

Fino in Mongolia, per la prima volta in 'missione' con l'Inter: Barbara Facchetti sgrana gli occhi verde-cerulei di Giacinto, sorride, davanti a sé la capitale mongola ricoperta dalla prima neve e una delegazione presidenziale ad attenderla. L'avventura, la prima avventura, sta per cominciare.

GIACINTO - "In realtà non è proprio la prima... Sono passati tanti anni ma c'è già stata una 'prima volta' ufficiale con l'Inter: ancor prima che il papà diventasse presidente mi sono occupata, per un campionato, dei rapporti con i delegati Uefa in occasione delle gare europee. Quindi questa è la 'seconda volta'... e per me è stata una bella, bellissima sorpresa, quando mi ha chiamato il presidente Moratti parlandomi di questa 'missione'. Dicendomi che ci sarebbe stato da andare in Mongolia, per incontrare una persona davvero unica, speciale, il presidente Elbegdorj, che come ha sottolineato proprio Moratti è uno degli uomini politici più innovativi per i suoi coraggiosi programmi in nome della democrazia. Mi ha quindi chiesto se mi avrebbe fatto piacere, in questa circostanza, rappresentare il papà, l'Inter e la famiglia Moratti. E io, entusiasta, ho accettato. Anche se per un momento, poi, guardando le date mi sono resa conto che l'ultimo giorno di viaggio avrebbe coinciso con il premio de La Gazzetta dello Sport 'Giacinto Facchetti, il bello del calcio', a Milano. Ci ho riflettuto un attimo ma poi mi sono detta: papà capirebbe, sarebbe felice di sapermi impegnata a rappresentare l'Inter nel mondo. E allora, eccomi qui... - sorride Barbara -, anche se in realtà non mi rendo ancora bene conto. Quel che è certo è che mi sento onorata. Rappresentare mio papà, il presidente Moratti, ed è una responsabilità, bella, ma sempre una responsabilità: sotto questo punto di vista sì che è la prima volta... Sono anche un po' emozionata, è una cosa davvero prestigiosa essere in 'missione' per l'Inter".

UN SOGNO BELLISSIMO - Barbara Facchetti alle missioni prestigiose non è certo nuova: "Dall'Italia Campione del Mondo - racconta - mi occupo per la FIFA di cerimoniale, altrettanto per la UEFA ma dall'Europeo del 2008. Adesso a dicembre andrò in Giappone per il Club World Cup e poi sarò all'Europeo di Polonia e Ucraina. Ormai, in questi anni, FIFA e UEFA sono diventati per me una famiglia ma l'Inter è l'Inter. Non penso che ci sia bisogno di spiegare perché... Papà ha dato tanto all'Inter, era la sua vita, che non avrebbe potuto mai immaginare senza. Colori che ha rappresentato degnamente fino alla fine, dedicandosi totalmente, con un'onestà e una purezza che l'hanno sempre caratterizzato in tutto quello che ha fatto. Sempre. Una 'missione' come questa in Mongolia gli sarebbe piaciuta: credeva fortemente nello sport e nei suoi valori, come mezzo di crescita anche sociale. Portare avanti oggi, qui, quelli che sono stati i suoi principi mi proietta senza dubbio in una continuità che non può che rendermi orgogliosa. Essere ambasciatrice dell'Inter nel mondo, un sogno: non posso immaginare nulla di più bello".