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Barbano (CdS): “Brozovic-Barella al top meglio di Tonali-Bennacer e Lobotka-Ruiz”

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Intervenuto sulle colonne del Corriere dello Sport, Alessandro Barbano ha analizzato così la vittoria dell'Inter contro il Verona

Matteo Pifferi

Intervenuto sulle colonne del Corriere dello Sport, Alessandro Barbano ha analizzato così la vittoria dell'Inter contro il Verona:

"Barella ha capito. Così devi prenderla la vita, e il calcio, se non segni da tre mesi. Alla prima occasione ci provi. Chiudi gli occhi e ci provi. Esterno destro di controbalzo sul traversone di Perisic, che da sinistra taglia l’area con una traiettoria circolare. Un tiro così è come un’ottavina reale nel biliardo, il colpo reso celebre da Francesco Nuti nel film “Io, Chiara e lo scuro”. Puoi studiare cento volte effetto e controeffetto, e aggiustare la mira sul punto esatto in cui la palla va colpita, e stai certo che ti bagni. Se chiudi gli occhi e ci provi d’istinto, può accadere l’impossibile. Il gol del centrocampista nerazzurro racconta l’impresa. E racconta anche che l’Inter è tornata a comandare, prepotente e scientifica. A sette gare dalla fine del campionato, di cui una da recuperare con il Bologna, è un messaggio chiaro a Napoli e Milan: la corsa per lo scudetto si gioca a tre, fino alla fine".

"Barella è la chiave di volta della vittoria. Perché il Verona crede di giocare una gara tattica, e rinuncia ad osare. Tudor posiziona Ilic su Brozovic per fermare la fonte del gioco di Inzaghi. Ma non sa che c’è proprio il centrocampista cagliaritano a sostituirlo, ubiquo e lucido come ai tempi migliori. Barella è tornato quel furetto di gomma che sfugge alla marcatura, cambia direzione, e sta nel momento giusto al posto giusto, con la sua postura elastica. Il suo stato di grazia dice anche un’altra verità: in un campionato povero di cannonieri, la differenza si fa, una volta di più, a centrocampo. Il duo Brozovic-Barella nelle condizioni ottimali supera il confronto con Tonali-Bennacer e anche quello con Lobotka-Fabian Ruiz. Ma è chiaro che le condizioni sono altalenanti in una stagione lunga e senza pause, per giocatori tutti impegnati su più fronti.".

"L’altro corno dell’egemonia sono gli esterni. Perché ha ragione Capello: il tiki-taka di seconda mano, che racconta il modulo del calcio italiano, senza gli esterni è un torello lezioso. E allora avere un Perisic come quello rivisto ieri a San Siro è una fortuna. Nessuno in serie A è in grado di coprire, pressare, affondare, crossare, e mettiamoci anche tirare, come lui. Questo per concludere che l’Inter è tornata e probabilmente non ce n’è per nessuna delle avversarie che l’aspettano: la Roma, dopo Pasqua, e sei provinciali, Spezia, Bologna, Udinese, Empoli, Cagliari e Sampdoria, tutte virtualmente salve tranne i sardi. È il calendario migliore delle tre big in corsa per il titolo. Metti pure una sconfitta in conto, si va in gloria a ottantaquattro punti. Se Napoli e Milan vogliono stare al passo, devono superare gli scontri con le squadre di vertice: per Spalletti sono due in sequenza, Fiorentina e Roma, e si comincia oggi pomeriggio con i viola al Maradona. Per Pioli sono addirittura tre, Lazio, Fiorentina e Atalanta. Alla lunga sono gli scogli che possono decidere. È un finale da mozzare il fiato, co me non se ne vedevano da anni. Una responsabilità enorme per gli arbitri, protagonisti di una stagione complessivamente mediocre, e a tratti infelice. Da qui al 22 maggio sbagliare può voler dire decidere lo scudetto. Stiamo attenti".

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