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Bellinazzo: “Introiti, club di Premier il top. Sul podio Barça e Real. Inter e Milan…”

Il giornalista su Il Sole 24 Ore ha analizzato l'aspetto economico dei club europei.

Simona Castellano

Marco Bellinazzo sulle colonne de Il Sole 24 Ore ha analizzato gli introiti e i ricavi dei club europei. Al momento è il Manchester United a guidare la classifica, prendendo il posto, dopo undici stagioni, del Real Madrid. Nella stagione 2015/2016, infatti, il club inglese ha conseguito il record di revenue della sua storia con 689 mln di euro, pur non disputando per due anni la Champions League.

La Premier League, dunque, è il campionato più ricco del mondo, "grazie ad introiti tv che dalla stagione in corso viaggiano intorno ai 3,5 miliardi a stagione (con un incremento del 70% rispetto al passato accordo tv). Ma non solo, se si pensa che i ricavi commerciali del club di Manchester della famiglia Glazer sono aumentati in un anno del 53% da 272 a 363 milioni", come spiega il giornalista.

Sul podio, poi, Barcellona e Real Madrid: entrambe hanno registrato ricavi annui pari a oltre 620 mln di euro. In realtà il primato non è poi così lontano perché - sottolinea Bellinazzo - entrambe stanno per concludere nuovi accordi di sponsorship per cifre incredibili, ma non finisce qui: sembra che abbiano in programma lavori di ampliamento nei rispettivi stadi, con un investimento totale di oltre un miliardo.

"I 20 top club europei hanno registrato, in ogni caso, nella stagione scorsa il primato storico di entrate: 7.4 miliardi di euro, con un incremento del 12% rispetto all’anno precedente. Una crescita che dimostra lo stato di salute del movimento continentale, pur confermando l’allarme lanciato pochi giorni fa dal presidente Uefa Aleksander Ceferin sul pericoloso oligopolio creatosi al vertice della piramide calcistica, dove si sono arrampicati nove club 'troppo più ricchi degli altri'. Tra questi ci sono e ci saranno sempre più team della Premier", spiega il giornalista.

Fanno parte di questa lista Leicester, Manchester City, Arsenal, Chelsea e Liverpool. Le uniche squadre non inglesi in grado di contrastare il dominio inglese sono Bayern Monaco, Paris-Saint Germain e Juventus, prima delle italiane.

"Nonostante la crisi di immagine e il lentissimo sviluppo infrastrutturale, la Serie A riesce comunque a piazzare altri club nella top 20: la Roma, grazie alla munifica partecipazione Champions si piazza quindicesima, per la prima volta davanti al Milan, mentre l’Inter è in penultima posizione. Le due milanesi, tuttavia, in attesa di vedere i frutti degli investimenti dei nuovi proprietari cinesi, dal prossimo anno rischiano seriamente di uscire per la prima volta dal ghota del calcio europeo. Al contrario, il Napoli di Aurelio De Laurentiis nel 2016 è scivolato al trentesimo posto incassando 142 milioni, nel 2017 risalirà la china sfruttando il volano Champions", scrive Bellinazzo su Il Sole 24 Ore.

Luca Petroni, Partner Deloitte e Sector Leader THS, nello specifico, ha detto che "i risultati della Juventus dimostrano quanto sia strategico investire in uno stadio di proprietà e nella propria immagine e il recente rebranding del club dimostra la volontà di continuare su questa strada. Analizzando il posizionamento delle altre italiane emerge come le competizioni europee siano cruciali per lacrescita dei ricavi: la presenza dei tifosi ai match è essenziale per poter lavorare a offerte competitive che siano in grado di coniugare al meglio, lo spettacolo con la qualità dei servizi delle infrastrutture".

Comunque, l'unica squadra al di fuori dei cinque principali club europei è lo Zenit (circa 200 mln di introiti); tra il ventunesimo e il trentesimo posto, invece, trovano spazio Fenerbahce

e del Galatasaray.

Ecco una grafica che riassume i dati dei principali club europei: 

 Dall'edizione odierna de Il Sole 24 Ore. Fonte: Footballs Money League Deloitte

Dall'edizione odierna de Il Sole 24 Ore. Fonte: Footballs Money League Deloitte

(Fonte: Il Sole 24 Ore, 21/01/2017)