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Biasin: “Conte ha le pedine contatissime ma non frigna. Guadagna 5 volte più di Pioli e…”

Il giudizio di Biasin sul derby in programma nel tardo pomeriggio

Matteo Pifferi

"Se non ci chiudono prima alle 18 va in scena il derby Inter-Milan (diretta Sky). È una signora partita, quest’anno decisamente più particolare del solito: allo stadio ci sarà posto per mille, fortunatissimi spettatori (lo sapete già) perché tocca fare i conti con il virus della malora". Apre così l'articolo di Fabrizio Biasinsulle colonne di Libero. Il giornalista ha analizzato l'avvicinamento al match per le due compagini: "Da una parte mister Pioli avrà a disposizione più o meno tutti i titolari, eccezion fatta per Rebic; dall’altra al collega Conte tocca far di conto: 6 sono i positivi (Young, Bastoni, Skriniar, Gagliardini, Nainggolan, Radu), uno il probabile indisponibile (Sanchez, ma sul tema non ci sono certezze), oltre allo squalificato Sensi. Un bel macello, ma è anche vero che Conte guadagna cinque volte quel che guadagna Pioli e, quindi, a lui si chiede uno sforzo maggiore".

CONTE - Biasin, poi, pone l'accento sull'attitudine di Conte: "In difesa l’ex ct ha le pedine contatissime, a centrocampo quattro uomini per tre posti. E, quindi, l’allenatore si mette a frignare? Neanche un po’: arriva in conferenza e si dimostra saggio che di più non si può. [...] Molto bravo. Poi il discorso passa su Eriksen, ovvero il danese in cerca di spazio. Anche in questo caso il tecnico non si scompone [...] Giocherà Christianuccio? Sì, ma probabilmente non dall’inizio".

VALORE RADDOPPIATO - Il giornalista, infine, confronta il valore degli undici titolari di Inter e Milan con quelli delle stesse squadre di cinque anni fa: "Prendiamo i nerazzurri: nella stagione 2015/2016 il valore della rosa era di 297,9 milioni di euro, oggi è di 685,1 milioni (fonte transfermarkt). Stesso discorso in casa del Diavolo: 233 milioni nel 2015, 409,9 oggi. Praticamente stiamo parlando di due gruppi di lavoro che pur non vincendo nulla (o quasi), hanno raddoppiato il loro “peso” sul mercato del calcio. Mica male. In effetti questa cosa si vede assai, soprattutto dalle parti di Appiano Gentile. Nel 2015 le alternative si chiamavano (con tutto il rispetto) Schelotto e Taider; oggi, appunto, Eriksen e Sanchez. All’epoca,in compenso, nessuno indossava la mascherina", la chiosa di Biasin.