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Biasin: “Le lisciate di Mou nuocciono all’Inter. Se si vuol bene ai nerazzurri…”

Che Mourinho sia innamorato dell’Inter lo sanno anche le suore di clausura «Carmelitane Scalze» del monastero di Pagliari (provincia di La Spezia). Assicuriamo che le «Scalze» non hanno la televisione e di calcio si intendono...

Francesco Parrone

Che Mourinho sia innamorato dell’Inter lo sanno anche le suore di clausura «Carmelitane Scalze» del monastero di Pagliari (provincia di La Spezia). Assicuriamo che le «Scalze» non hanno la televisione e di calcio si intendono poco. Il fatto è che quel genio assoluto dello Special non riesce a evitare di mettere la parola «Inter» in ogni sua dichiarazione. Va dal parrucchieree dice «amo l’Inter», in trattoria «queste mezze penne le facevano buonissime ad Appiano», al ricevimento genitori parla con le maestre dei suoi bimbi e «adoro l’Inter cara maestra, lo dica in classe».

Se gli guardi in tasca ha il santino dell’avvocato Prisco, in cameretta il poster di Facchetti, sul cruscotto l’immagine di Materazzi, nell’ufficio di Madrid la maglia nerazzurra a far da copri-poltrona e, insomma, è un continuo leccare Moratti e i colori con cui ha vinto tutto quello che c’era da vincere (il Mondiale per club è di Benitez? Non scherziamo...).

Poi vai a controllare e certe lisciate di pelo il buon Josè le fa anche quando parla del Chelsea, e figuriamoci se non dice bene anche del Porto. Cosa ci volete fare: in effetti ha lasciato bei ricordi dappertutto. A guardar bene però le dichiarazioni dell’altro ieri griffate Josè («Ho trascorso due anni fantastici in Italia, nella mia Inter, e non si sa mai. Se un giorno dovessi tornare lo farei con grande piacere ed emozione») sono tanto romantiche quanto controproducenti.

Buona parte dei tifosi dell’Inter che un genio un tempo ha definito «inconsolabili vedove di Mou» stanno provando in tutti i modi a liberarsi dall’ossessione. Non hanno accettato BenitezLeonardo l’hanno visto scappare di soppiatto, di Gasperini e Ranieri è inutile parlare. Poi è arrivato Stramaccioni e tutti a dire: «È il nuovo Mou». E appena gli hanno accostato il nome del santone, il romano ha incominciato a balbettare.

Totale: tutti gli interisti amano e ameranno Josè l’illuminato, ma chiedono al portoghese di non tirare badilate di miele inutili, perché si rischia di crepare di diabete. Mourinho non tornerà all’Inter perché è una squadra in costruzione che non fa al casosuo: i soldi scarseggiano, i successi sono solo ipotesi. All’Inter comanda un giovane che avrà anche tanti difetti, ma non ha certo bisogno di siffatta pressione. Se Mou vuole bene all’Inter (e ci crediamo tutti) lasci alle vedove la possibilità di innamorarsi ancora.