Mazzarri ripete quasi sempre gli stessi 4 concetti da latte alle ginocchia: «Non sento i fischi (...) Penso solo al bene dell’Inter (...) Proveremo a vincere ma ci sono gli avversari». Sarà anche barboso ma quantomeno è coerente e certamente non «paraculo», conditio sine qua non al giorno d’oggi è praticamente impossibile essere accettati. Mazzarri, al contrario, fa di tutto per farsi dare dell’antipatico e fetentone. Prendete ieri. Il giornalista gli chiede: «I fischi del pubblico sono un problema?». Lui: «Non posso correre dietro a tutti». Diciamolo chiaramente, uno che ha questo tipo di impostazione può farsi accettare in un solo modo: con i risultati. Mica facile se alleni «l’interina» post-triplete, ma neanche impossibile se si considera la serie A per quello che è: un campionato dove il 3Ëšposto è una caccia al tesoro conmezza dozzina di squadre iscritte.
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Biasin: “Mazzarri da latte alle ginocchia ma coerente e non paraculo. Fischi? Può solo…”
Mazzarri ripete quasi sempre gli stessi 4 concetti da latte alle ginocchia: «Non sento i fischi (…) Penso solo al bene dell’Inter (…) Proveremo a vincere ma ci sono gli avversari». Sarà anche barboso ma quantomeno è coerente e...
Oggi l’Inter può fare quello che non ha fatto da quando Walter ha poggiato le chiappe sulla panca, ovvero vincere tre partite di fila. L’occasione è mostruosa se si considera che dall’altra parte c’è il Parma ultimo in classifica (8 ko e 1 successo). Ancor di più se si dà un’occhiata alla classifica: con il Napoli impegnato contro la Roma e le altre di scena domani, si rischia di vedere la Beneamata solitaria al 3Ëš posto per una notte intera. Lusso vero se si considera che fino a una settimana fa la locuzione più carina che si sentiva accostare al nome «Mazzarri» era «somiglia ad Al Bano ma allena peggio». Adesso no, l’aria è cambiata: merito di due vittorie arrivate con un po’ di fortuna (Cesena) ma anche buon gioco (Samp); merito di una difesa ritrovata; merito - e diciamolo! - di Mazzarri, del suo staff e della «filosofia del lavoro», quella di chi preferisce far fare due esercizi in più ai suoi in allenamento e regalare un sorriso in meno in conferenza.
Mazzarri oggi è al D-Day: o vince e fa il figo (ma a quel punto può star tranquillo: a San Siro nessuno lo fischierà), oppure non vince e palesa i soliti difetti legati alla continuità. Solo che senza continuità il 3Ëš posto è impossibile. Ancora Walter: «Gli infortuni sono tanti (...) Puscas e Bonazzoli sono bravi ma la maglia pesa». Nel bene e nel male il solito coerentissimo «giro di Walter».
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