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Bocca: “Giusto che Agnelli e la Juventus paghino, non pagano nemmeno tanto.Inquietante…”

Il giornalista di Repubblica ha commentato la sentenza del processo sul rapporto tra Agnelli, Juventus e ultrà

Sabine Bertagna

Fabrizio Bocca, giornalista di Repubblica, ha commentato la sentenza emessa nei confronti di Andrea Agnelli e della Juventus (leggi qui le motivazioni). La pena in fondo non comporterà grosse limitazioni al presidente bianconero, ma il messaggio che esce da questa vicenda resta grave e pericoloso: "Un anno di squalifica non è poco, non tanto per le conseguenze pratiche che sono sostanzialamente nulle e inesistenti - i dirigenti inibiti continuano spesso a fare quello che facevano prima, senza che nulla cambi - quanto per il segnale pesante che viene dato nei confronti della Juventus e del suo presidente Agnelli. Non è stato provato, ed anzi è stato respinto il teorema di una frequentazione consapevole con elementi malavitosi e addirittura mafiosi - francamente mi sarebbe sembrato assurdo - ma è stato comunque condannato un sistema di relazione col mondo ultrà che effettivamente è/era inquietante. Un rapporto che direttamente o indirettamente consentiva un traffico di biglietti del tutto fuori norma. Addirittura un bagarinaggio sul quale gruppi di tifosi evidentemente lucravano."

Una pena di nome, ma non di fatto - "Come e perché sia stato fatto è questione lunghissima. Potrebbe addirittura sottointendersi un fine positivo, e cioè quello di avere uno stadio in pace e sotto controllo. Se  non fosse che gravi episodi di inciviltà si sono verificati lo stesso, forse proprio perché gli ultrà avevano acquisito sempre più potere, in qualche maniera accettati e introdotti dalla società stessa. Non è stata una leggerezza, è stato un comportamento fortemente omissivo, che ha aperto sempre più le porte a elementi che dallo stadio dovrebbero essere emarginati ed espulsi. Andrea Agnelli e la Juventus hanno sbagliato ed è giusto che paghino. E alla fin dei conti non pagano nemmeno molto, la pena è solo di nome non di fatto. Agnelli si farà vedere un po' meno in giro ed è fatta. Nel calcio funziona così, i presidenti si sono costruiti nei decenni regole che non fanno male."

Cambierà qualcosa?"Nel rapporto con gli ultrà è stato più fermo e deciso Lotito - visto come il fumo negli occhi a Torino - di Agnelli.  Questa è la verità. Servirà a qualcosa la squalifica virtuale? Possiamo sperare che apra l'epoca di una relazione assai meno permissiva nei confronti di chi si è impadronito degli stadi, finendo con l'espellere dalle curve famiglie e tifosi normali. Ma nella sostanza, segnale a parte e conseguente dibattito di un paio di giorni, non credo proprio che cambierà molto."

(Repubblica)

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