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Bologna-Inter, Marelli: “Orsolini-Lautaro, il contatto c’è”. E sentenzia su Bani-Lazaro

L'analisi degli episodi arbitrali di ieri sera

Marco Astori

Come di consueto Luca Marelli, ex arbitro, ha analizzato sul suo blog gli episodi arbitrali dell'11a giornata di campionato. Presa in rassegna ovviamente anche Bologna-Inter, cominciando dal contatto tra Bani e Lazaro: "Due questioni da affrontare: è fallo? E' fuori o dentro l’area? Entrambe le risposte non sono banali e, come spesso accade, si possono esprimere solo opinioni personali e non certezze. Per quanto riguarda il contatto in sé, per quanto mi riguarda lo stesso è irregolare. Bani sicuramente tocca il pallone ma ciò non è sufficiente per assolverlo dalla negligenza di aver colpito la caviglia destra di Lazaro. Classico sgambetto più o meno contemporaneo ad un leggero tocco del pallone. Per quanto riguarda la posizione in cui è avvenuto il fallo, la criticità è ancora superiore. La linea rossa che vedete è tracciata sul limite esterno dell’area di rigore (la linea è considerata interamente come facente parte dell’area) e, confrontando la posizione del piede di Bani con l’immagine precedente, il contatto pare avvenire proprio sulla linea. E’ un episodio molto al limite. Per quanto mi riguarda propendo per il calcio di rigore. Il VAR è meglio non considerarlo nemmeno più in queste circostanze: ormai non interviene mai sui contatti tra calciatori e su questo tema prima o poi dovremo tornare, per capire l’effettiva utilità di servirsi di un mezzo così potente ma con limiti così estremi.

Lautaro Martinez-Orsolini

Al minuto 89 l’episodio decisivo della serata. Lautaro Martinez entra in area e cade a terra dopo un contatto con Orsolini. Esattamente come mercoledì a Torino, un minimo contatto tra il piede sinistro di Orsolini ed il parastinchi sinistro di Lautaro c’è.

Anche in questo caso l’attaccante cade a terra con enorme facilità e La Penna fischia il calcio di rigore. Calcio di rigore che, come avrete capito, mi piace pochissimo. E si deve aprire un capitolo sugli attaccanti, in generale. La sensazione, netta, è che tutti gli attaccanti ci provino. Ci provano nel senso che, non appena sentono un minimo contatto come in questo caso, si lasciano cadere a terra ben sapendo che difficilmente verranno ammoniti per simulazione e, nella migliore delle ipotesi, vedranno la propria azione premiata con un calcio di rigore sul quale il VAR non interverrà mai, essendo certificate le limitazioni estreme imposte sulla valutazione dei contatti tra calciatori. E’ necessario correre ai ripari perché, francamente, questi rigori rischiano di diventare un boomerang per tutti: a mio parere, onde evitare altre 27 giornate di discussioni su ogni caduta in area, sarebbe il caso di intervenire pubblicamente per far chiarezza ed eventualmente certificare che continueranno ad essere concessi rigori per soffi e folate di vento".

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