Intervistato da Tuttosport, l'ex attaccante dell'Inter Roberto Boninsegna ha parlato della situazione del club nerazzurro e della decisione di cedere Lukaku, dopo Hakimi:
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Boninsegna: “Lukaku via? C’è qualcosa che non sappiamo. Dzeko-Zapata due ripieghi”
L'ex attaccante dell'Inter ha parlato della situazione del club nerazzurro e della decisione di cedere Lukaku
«Mi sembra un paradosso che un giocatore come Lukaku, ossia l’artefice numero uno della vittoria dello Scudetto della scorsa stagione, venga messo sul mercato. Logicamente uno vorrebbe conoscerne il motivo. Probabilmente il club aveva bisogno di monetizzare, altrimenti non esisterebbe alcuna ragione valida. Dare via un giocatore così, che ti ha fatto vincere e che è il tuo simbolo, è una grossa perdita per tutta l’Inter».
Prima Hakimi, ora Lukaku. Il messaggio che si trae è di un’Inter che pensa al ridimensionamento.
«Sì, è quello che ho detto. Una società che punta a vincere, non cede le sue pedine migliori. Parliamo di due giocatori semplicemente insostituibili. O c’è qualcosa che noi interisti non sappiamo, perché io adesso parlo da tifoso, o sicuramente si è commesso un grave errore a livello sportivo».
Ma lei chi prenderebbe al posto di Lukaku?
«Può fare i nomi che vuole. Ma sostituire Romelu è semplicemente impossibile».
Per caratteristiche si può trovare qualcuno che possa fare bene.
«Ci vuole una punta di riferimento e profondità. Trovare un attaccante simile, resta comunque complicato. Dzeko e Zapata sono degli ottimi calciatori, ma sarebbero in ogni caso dei ripieghi».
Magari i soldi verranno investiti per rinforzare altri reparti.
«Bè, se continuano a dare via i migliori, ci mancherebbe pure che non tornino sul mercato e non provino a migliorare la squadra. La scorsa stagione l’Inter ha vinto lo Scudetto con grande merito. Un plauso maggiore per me andava fatto alla difesa all’attacco. Il migliore del centrocampo, Eriksen, che porto nel cuore, non so se recupererà. Qualcosa va fatto, per forza».
È dispiaciuto dal comportamento di Lukaku? Nessuno si aspettava che sarebbe potuto andare via.
«Davanti a certe cifre un giocatore viene condizionato anche dal procuratore. Se a Milano percepisce uno stipendio da 8 milioni, e come leggo a Londra di milioni ne guadagnerebbe 12 più bonus, sarebbero cifre più che notevoli. Uno deve guardare anche la propria carriera, quando smetti di giocare, non ti danno più niente».
Suning avrebbe dovuto vendere l’Inter?
«Forse, non lo so. È comunque giusto anche ricordare che quando sono arrivati hanno investito parecchio e avevano costruito una squadra meravigliosa, quella che solo fino a pochi mesi fa aveva dominato il campionato. E che avrebbe tranquillamente potuto fare benissimo anche in questa stagione».
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