"Non rifarei il calciatore". Intervistato da Repubblica, Borja Valero racconta la sua carriera, dall'esordio col Real Madrid, fino al ritiro avvenuto lo scorso giugno. "Impazzivo per il calcio. Forse però adesso non lo rifarei. Non so se merita. Ho una bella vita, grazie al calcio. Ma forse avrei potuto averla anche senza fare il calciatore. Ho avuto molti momenti che mi sono goduto. L’esordio col Real, quello con la nazionale spagnola. Il 4-2 alla Juventus con la Fiorentina. Ricordo i boati dello stadio agli ultimi due gol, sono sempre nella mia mente. Il calcio è molto più grande di quel che si vede in tv, però".
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Borja Valero: “L’Inter la squadra da battere. L’attacco di Commisso? Parlo spesso con…”
L'intervista rilasciata dall'ex centrocampista a Repubblica
Cioè?
«Ci sono stati anche dei periodi brutti. Come le critiche, che un giocatore avverte sulla sua pelle. Dai tutto te stesso ma ti criticano. Non è facile».
Adesso quale è la sua vita?
«Oltre al Lebowski sono commentatore tecnico di Dazn (stasera sarà proprio al Franchi, ndr ), ho iniziato ieri il corso di allenatore a Coverciano ma soltanto per avere una visione più ampia e capire meglio anche l’aspetto psicologico. Forse un giorno allenerò i bambini. Ma non nel professionismo».
Commisso ha chiesto equità e ha detto che Juventus e Inter hanno milioni di debiti…
«Sì, ma suppongo che stiano dentro le regole, voglio crederlo altrimenti sarebbe brutto. Parlo spesso con gente all’interno dell’Inter e so che stanno lavorando tantissimo per rispettare quelle regole. Hanno venduto giocatori fortissimi solo per rientrare».
Che Inter ha visto in questo inizio di campionato?
«È la squadra che mi sta piacendo di più, finora. Come rosa è quella più completa e, se riesce a gestire bene le tre competizioni, è ancora la squadra da battere».
E la Fiorentina, l’ha sorpresa?
«La squadra è praticamente la stessa della scorsa stagione ma con la consapevolezza in più di Vlahovic. Adesso Dusan sa gestire meglio i momenti. Italiano poi ha dato spunti precisi per cambiare la mentalità di tutti i suoi elementi. Ho parlato con alcuni miei amici dentro lo spogliatoio e sono tutti felici di come Italiano allena la squadra. È molto bravo ad avere l’attenzione di tutti e a non far calare mai l’intensità».
Ma Vlahovic rinnoverà?
«Per come è cresciuto, se lo merita. Sono arrivate grandi offerte ma lui è voluto rimanere. Un giocatore si chiede: il treno passerà un’altra volta oppure no? Sono sempre momenti difficili, che ti fanno stare anche male. Ha capito che qui poteva ancora crescere ed è rimasto».
Cosa non vediamo del calcio noi comuni mortali?
«La tv non riprende tutto. Il 98% delle volte un calciatore dice quel che può, non quel che pensa. Lo fa per tutelare i compagni, i dirigenti. Oltre al gioco, però, la parte più bella che ho vissuto sono stati i viaggi. Le trasferte, le cene coi giocatori più anziani, i loro racconti. Le storie. Le cazzate. Adesso vivo lo spogliatoio del Lebowski. Ragazzi genuini, zero riflettori della fama. Ma stessa passione».
(Repubblica)
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