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Branca: “Arnautovic all’Inter? Vi racconto. Quando vincemmo la Champions…”

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L'ex ds nerazzurro a Tuttosport: "Arnautovic? Era perfettamente inserito nel gruppo. Tutti gli volevano bene. Credo che quell’anno gli sia servito"

Marco Astori

Marco Branca, ex direttore sportivo dell'Inter, ha concesso un'intervista ai microfoni di Tuttosport. L'argomento trattato è stato Marko Arnautovic, prossima avversario dell'Italia con l'Austria e centravanti nerazzurro nella stagione 2009-2010.

Come nacque l’operazione Arnautovic?

«Nel miliardo di partite guardate mi imbatto in questo ragazzo che calcisticamente parlando mi piace molto. Vado a vederlo dal vivo e conferma le impressioni positive avute dalla televisione. Decidiamo di metterci in contatto col Twente e col giocatore. Andiamo avanti e poi, a causa di qualche problema fisico di Marko, procediamo col diritto di riscatto e non con l'acquisto definitivo».

Che tipo di persona era?

«Con noi non giocò quasi mai. Ma fu quello che festeggiò maggiormente la vittoria della Champions League, fino alle sei del mattino all’interno di San Siro. Era perfettamente inserito nel gruppo. Tutti gli volevano bene. Credo che quell’anno gli sia servito per capire tante cose. Ci siamo sentiti un po’ di tempo fa. Ha messo su famiglia. Oggi è papà».

Diciamo che ha messo la testa posto.

«Sì, è un ometto».

Come giudica la sua carriera?

«In Inghilterra ha fatto molto bene. Poi scelse l’Asia perché probabilmente non poteva rinunciare a delle possibilità economiche che immagino non si sarebbe mai aspettato. Ha fatto la sua carriera. Credo non si possa lamentare. Probabilmente per le qualità tecnico-fisiche poteva aspirare a qualcosa in più, ma comunque ha fatto il massimo delle sue possibilità».

Cosa deve temere l’Italia di Arnautovic nella partita di sabato?

«L’Italia deve essere concentrata sul suo spartito. Con la voglia di riproporre un gioco spagnoleggiante, con tanto pressing. La nostra forza è la condizione fisica abbinata ad un’organizzazione molto alta. Marko potrebbe essere un pericolo: è un giocatore differente, può inventare una giocata decisiva. Si deve sempre stare attenti a calciatori come lui. Ma se gli azzurri confermassero quanto fatto vedere, col dovuto rispetto per l’Austria, noi siamo superiori».

Rispetto sì, nessuna paura.

«Arnautovic può fare una o due giocate. Ma poi ci sono altri 85 minuti da disputare. L’importante è come si comporta l’Italia. Credo che con la giusta fatica gli azzurri possano sicuramente avere la meglio dell’Austria».

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