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Il Brescia: “Ripresa della Serie A? Il club vorrebbe evitarla per rispetto della nostra realtà”

Il comunicato del club di Cellino

Marco Astori

Attraverso un comunicato apparso sul proprio sito ufficiale, il Brescia Calcio ha chiarito la propria posizione in merito alla questione dei rimborsi degli abbonamenti: "Partendo dalla grande sensibilità e responsabilità dimostrata dai nostri giocatori che, nella quasi totalità, hanno accettato in tempi molto rapidi le proposte di riduzione degli stipendi, al fine di tutelare l’integrità del club in un momento così delicato, la società Brescia Calcio comunica che si stanno facendo attente e approfondite valutazioni anche in merito alla questione abbonamenti. Nello specifico va sottolineato che il prezzo degli abbonamenti per la stagione 2019/2020 era comprensivo del 22% di IVA, versata dal Club all’erario, nei tempi e nei modi dettati dalla normativa vigente (scorso agosto). In queste difficili settimane si stanno facendo indagini per provare a recuperare almeno parte di questa quota, in modo da poter rimborsare parte dell’abbonamento stesso, ma le risposte fin qui ricevute non sono confortanti.

A questo punto, nel caso in cui venisse stabilita la ripresa del Campionato, cosa che il Club vorrebbe evitare nel rispetto della triste realtà bresciana, un’ipotesi al vaglio è quella di applicare uno sconto del 25%, rispetto al costo base della stagione “in corso”, per chi volesse rinnovare l’abbonamento per la prossima stagione. Trattasi di un’ipotesi ma, considerato che in ogni caso il 22% di IVA andrebbe pagato, tale percentuale del 25% di sconto sul rinnovo viene ritenuta uno sforzo importante da parte della Società che, come tutte le realtà imprenditoriali del territorio, si trova a dover affrontare un periodo estremamente delicato. A riguardo e per completezza di informazione, è importante ricordare che lo scorso anno la società Brescia Calcio si è fatta anche carico del 100% dei costi per la ristrutturazione e l’adeguamento degli impianti, senza usufruire, caso più unico che raro nel panorama sportivo italiano, di alcun finanziamento ne contributo statale".

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