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Burdisso: “Mourinho alla Roma? Non ha tradito l’Inter. I tifosi lo applaudiranno”

Le parole dell'ex nerazzurro: "Appena è uscita la “bomba” su Mourinho ho capito che la strategia della Roma era stata intelligente"

Marco Astori

Lunga intervista concessa da Nicolas Burdisso, ex difensore di Inter e Roma, ai microfoni del Corriere dello Sport. Il tema affrontato nella discussione, ovviamente, l'approdo di Jose Mourinho sulla panchina della Roma.

Qual è stata la sua prima reazione quando ha saputo che era diventato tecnico della Roma?

«Appena letta la notizia che la Roma non avrebbe proseguito con Fonseca, ho capito che qualcosa stava succedendo perché i Friedkin sono proprietari che lavorano in maniera pratica e molto precisa. A Roma non si può stare senza allenatore per 2-3 giorni... Appena è uscita la “bomba” su Mourinho ho capito che la strategia era stata intelligente. La definirei una scelta ben fatta».

Qual è il primo ricordo che le viene in mente di Mourinho?

«Impossibile dirne uno perché abbiamo vissuto momenti bellissimi tra campo, spogliatoio e vita di tutti i giorni. E’ eccezionale».

La sua dote principale è...

«L’abilità nel creare un rapporto speciale con le persone, un qualcosa che va oltre il calcio».

Pochi allenatori hanno vinto come il portoghese. Sotto questo aspetto è una garanzia.

«Certamente. Ha un’esperienza pazzesca e una bacheca di trofei da far paura».

Riuscirà a vincere anche sulla panchina della Roma?

«Secondo me aprirà un ciclo. Vincere a Roma non è semplice e porre obiettivi al di là della realtà non è giusto. Di certo Mourinho è un allenatore vincente con un bagaglio d’esperienza super».

Mourinho resisterà alla pressione della piazza di Roma?

«Uno dei pochi che può gestire una piazza così è proprio lui. A Roma devi capire non solo quello che succede in campo, ma anche l’umore dei tifosi, i momenti... della Città Eterna e della politica. Ci vuole una persona dinamica, un tecnico che non sia bravo a guidare “solo” i calciatori. Lui ha tutte queste doti».

I giornalisti romani già immaginano le sue conferenze stampa esplosive.

(Ride) «Ne ricordo alcune niente male... E’ stato il primo a capire che le gare le inizi a vincere in conferenza stampa, il giorno prima. Nella comunicazione è un maestro. Non solo con i suoi uomini, ma anche con l’esterno. E’ un personaggio a livello mondiale che trasmette positività».

Con lui la Serie A sarà ancora più spettacolare e seguita?

«Di sicuro. Mou è una garanzia».

E quando Mou si troverà di fronte l’Inter, cosa succederà?

«Penso che per lui sarà una gara speciale, un momento bello, perché tornerà in uno stadio dove ha vinto tutto. Gli interisti lo applaudiranno anche da avversario. In fondo andando alla Roma non ha tradito l’Inter. Se fosse andato alla Juventus o al Milan...».

«Sì, molto. Mi ha ricordato quello che abbiamo conquistato nel 2006-07, con 5 giornate d’anticipo. E’ stato un trionfo meritato».

Conte ha aperto un ciclo?

«Penso di sì. E’ un vincente e lo dimostrerà anche in futuro».

Chiudiamo con una sua frase su Mourinho per i tifosi della Roma.

«Preparatevi: arriva uno che può diventare un imperatore»

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