Il noto editorialista della Gazzetta dello Sport, Luca Calamai, ha detto la sua sul momento dell'Inter: "Il mitico Liedholm sosteneva che in dieci si gioca meglio. Tesi provocatoria, ma non campata in aria. L’Inter di Mancini, a esempio, è un perfetto spot del Liedholm-pensiero. Negli ultimi due turni la squadra nerazzurra ha preso corpo quando si è trovata in inferiorità numerica. Quasi che avesse bisogno di essere scossa, o provocata per tirar fuori il meglio. L’Inter per una notte si riprende il primo posto, archivia il digiuno di gol di Icardi e mostra con orgoglio i numeri della sua difesa. La meno battuta del campionato grazie anche a una perla finale di Handanovic. Tre indizi che fanno una prova: l’Inter non è in testa per caso. Ma è indiscutibile che, in questo momento, i nerazzurri sono un passo indietro rispetto a Roma e Napoli. Soprattutto in mezzo al campo l’Inter è ancora un cantiere. Non si capisce chi dovrebbe dare qualità in partenza alla manovra e non si intravede una «figura» in grado di assumere la leadership. Mancini ha chiesto tempo. E questo primo posto è un assist fantastico per il tecnico nerazzurro. Poi, eventualmente, Mancini a gennaio andrà a bussare ancora alla porta di Thohir: l’estate scorsa aveva chiesto come primo acquisto il formidabile Yaya Tourè. L’uomo-squadra che manca a quest’Inter e che è quasi impossibile trovare in giro per il mondo. Chissà se il Mancio ha idee alternative. "
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Calamai (GdS): “Inter prima non per caso ma serve un leader. In 10 contro 11…”
Il noto editorialista della Gazzetta dello Sport, Luca Calamai, ha detto la sua sul momento dell’Inter: “Il mitico Liedholm sosteneva che in dieci si gioca meglio. Tesi provocatoria, ma non campata in aria. L’Inter di Mancini, a...
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