Franco Ordine, nel suo editoriale per Il Giornale, ha tratto le sue conclusioni al termine della sessione estiva di calciomercato: "A mercato chiuso, abbiamo ricevuto l'ennesima lezione. Dovremmo essere preparati dalle passate
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Ordine: “Calcio di oggi senza bandiere. Anche l’Inter con Lukaku e Hakimi…”
Le conclusioni tratte da Franco Ordine al termine della sessione estiva di calciomercato dalle colonne de Il Giornale
esperienze ma invece qualche ripasso qui è d'obbligo. La prima, forse la più importante, è la seguente: baciare la maglia dopo un gol o dopo una lite con l'allenatore vale meno di zero. La seconda è che quando, a pochi giorni dalla chiusura del calcio-mercato, qualche calciatore di fama mondiale, giura dinanzi ad allenatore, dirigenti e pubblico che non intende sottoporsi ad alcun trasferimento, bisogna prepararsi esattamente all'ipotesi contraria. Da ieri, ne abbiamo appreso una terza. E cioè: quando leggiamo o sentiamo «qui sto benissimo» parlando di un qualsiasi club del calcio italiano, bene dobbiamo pensare che si tratti soltanto di una bagatella.
[...] Sono questi i nuovi costumi del calcio moderno che vive senza più bandiere, e che celebra certi ritorni provando a far dimenticare i comportamenti precedenti. È quello che sta accadendo a Madrid dove i tifosi dell'Atletico hanno riaccolto Griezmann a braccia conserte, per niente entusiasti del ritorno del figliol prodigo rimproverando al francese d'aver lasciato, qualche anno prima, il loro amato club attirato dai lussi e da Messi. Bisognerà che i tifosi comincino a mandare a memoria la lezione. Anche quelli dell'Inter, a dire il vero, erano finiti nell'identico trappolone mediatico credendo ciecamente a Lukaku («a Milano sto benissimo») e ai gesti di Hakimi".
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