Due anni dopo l'apertura dello scandalo calcioscommesse ill procuratore federale Stefano Palazzi ha rotto il suo proverbiale silenzio, nel tentativo di fornire ai tifosi le coordinate del suo sempre più intricato lavoro. In particolare, Palazzi ha spiegato per quale motivo stia mandando avanti con massima velocità un fascicolo (casualmente quello con gli “indagati” meno importanti) e stia tenendo fermo l’altro (quello con gli “indagati” di serie A). «Abbiamo un’indagine che a livello penale è terminata e quindi cercheremo di fare nel tempo più breve possibile», ha detto Palazzi parlando di Bari, spiegando che per l’altra indagine si attende invece la chiusura dell’inchiesta di Cremona: «Dovremo valutare gli esiti di questa attività istruttoria» ma dimentica che in molti casi precedenti, Conte incluso, non aveva esitato a processare (e far condannare) decine di calciatori sulla base proprio degli atti di Cremona, e senza attenderne «gli esiti». Non sembra un caso che Palazzi abbia poi dovuto parlare del «caso Mauri», giocatore che, nonostante l’arresto (contro il quale gli avvocati sono ricorsi fino in cassazione, sempre perdendo), continua a giocare in serie A e in Europa.
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Calcioscommesse, Palazzi parla ma restano dei dubbi. Con Mauri che intanto…
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