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Capello: “Inter forte, ma segni di più. Scudetto? E’ ancora tutto da decidere”

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Le parole dell'ex tecnico: "L'Inter è una squadra già fatta, continua il percorso iniziato l'anno passato. Gioca sulla scia della scorsa stagione"

Marco Astori

Intervenuto ai microfoni del Corriere della Sera, Fabio Capello, ex allenatore, ha parlato del derby di Milano terminato 1-1 e della corsa scudetto in Serie A.

Un punto guadagnato per il Milan e perso per l'Inter?

«No, no: è un punto guadagnato per entrambe. Una partita bella e arbitrata molto bene, anche se il primo rigore è dubbio, anzi per me non c'era proprio. La direzione di gara però è stata bellissima, in un derby entusiasmante, con tanto agonismo: ci siamo divertiti molto. Una sola ammonizione, Doveri ha lasciato correre come si dovrebbe fare, il pubblico è stato contento, la partita di alto livello, una bella pubblicità per la nostra serie A».

L'Inter però resta attardata: 7 punti non sono pochi da recuperare?

«L'Inter è una squadra già fatta, continua il percorso iniziato l'anno passato. All'inizio del campionato dissi che era la favorita con la Juve e il Napoli. La squadra di Inzaghi gioca sulla scia della scorsa stagione. Per lo scudetto è tutto da decidere, 7 punti adesso non sono determinanti, né per il Milan che è davanti né per l'Inter che rincorre».

Cosa non le è piaciuto del derby?

«Milan e Inter per tre volte sono arrivate ad avere la superiorità numerica sul rovesciamento di campo, ma non sono riuscite a sfruttarla: un vero peccato. Ero con Pirlo a vedere la partita e anche lui condivideva».

Meritava di vincere l'Inter?

«È stata più padrona del campo, ma è crollata fisicamente negli ultimi 15 minuti. Quando cominci a pressare alto spendi di più, l'anno scorso era più attendista. Inzaghi ha dovuto cambiare sistema di gioco avendo giocatori con caratteristiche diverse».

Il Milan non ha ancora perso. Ha le potenzialità per arrivare in fondo e vincere lo scudetto?

«Certo che può arrivare in fondo, ma deve convincersi della sua forza, può dare di più. Ci sono giocatori come Leao, con un grande potenziale e molta qualità. È uno dei pochi in grado di saltare l'uomo, ma deve crederci e maturare. Un altro è Theo Hernandez, uno che ha bisogno di confermarsi sempre. Il Milan è cresciuto e continua a crescere».

L'Inter invece non riesce mai a vincere gli scontri diretti: un limite?

«Deve essere più matura in certe partite. Mi è piaciuta nel derby, ha creato tantissimo, ma alla fine poteva anche perdere su quella punizione di Ibra, sul palo di Saelemaekers, il tap-in di Kessie finito fuori».

Quali sono le sentenze emesse da questo derby sui nerazzurri?

«L'Inter è convinta della propria forza, ma per risalire deve cercare di buttarla dentro di più. A Inzaghi non si possono fare appunti adesso, magari qualcosa all'inizio, ma ora la squadra gioca bene».

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