Intervenuto tra le pagine dell'edizione odierna del Corriere della Sera, Paolo Casarin, ex arbitro, ha parlato così della tecnologia del calcio e dell'inserimento del fuorigioco semiautomatico: Il fuorigioco, fin dal 1863, incise sulle tattiche delle squadre e costrinse i giocatori alla collaborazione per ottenere un gioco efficace. In assenza di questa disciplina regolamentare si sarebbe giocato solo nelle aree di rigore. La regola del fuorigioco obbligò gli allenatori e i giocatori a pensare per esprimere il loro talento: i gol arrivarono per queste capacità. Offside è una espressione militare traducibile in «fuori dai ruoli»; anche nel calcio se un giocatore si trova in fuorigioco perde il diritto di ricevere il pallone o di interferire nell’azione.
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Casarin: “Fuorigioco semiautomatico? Buona idea, ma non sarà un calcio per tutti”
In sintesi un giocatore, fin da allora, non poteva introdursi alle spalle della difesa avversaria e/o sostarvi per poi trarne dei vantaggi. Il fuorigioco, così formulato, imponeva anche al calcio lo spirito di lealtà sportiva. I tanti 0-0 nel calcio inglese costrinsero l’Ifab ad adottare un fuorigioco con due difensori invece che tre (1925). Chapman, allenatore dell’Arsenal, grazie al nuovo fuorigioco, riposizionò la sua squadra sul terreno e creò un calcio vincente. Fino al 1990, con arbitraggi umani , il calcio progredì e la Fifa superò i 200 Paesi associati. I pochi gol segnati e gli errori arbitrali, che la Tv esaltava, scossero la Fifa che pretese il professionismo arbitrale, l’indebolimento del gioco difensivo, i recuperi del 10% di tempo di gioco, la limitazione del fuorigioco a quello attivo: si raggiunsero i tre gol a gara.
La Tv mostrava errori arbitrali decisivi: per questo la tecnologia arrivò a certificare i gol sulla linea (Glt); poi gli arbitri accolsero la Var come la cintura di salvataggio per i rigori. Non bastasse si cercò di vedere rigori inesistenti per fare più gol e ora si prova il fuorigioco semiautomatico. È una buona idea: ma i fuorigioco sono pochi e forse scompariranno quelli da interferenza in area. La tecnologia comanderà, all’arbitro resterà poco, visto che i suoi fischi meditati a metà campo rallentano il gioco e l’involontarietà in area è diventata colpa. Non sarà un calcio per tutti".
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