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Cassano: “Salti mortali per la Samp, ma non sarò un problema. Derby? Milito è…”

Alla vigilia della partita che la città attende tutto l’anno, ossia il Derby, sui quotidiani di Genova è apparsa un’intervista ad Antonio Cassano, tornato protagonista con la maglia della Sampdoria dalla scorsa estate. Fantantonio,...

Dario Di Noi

Alla vigilia della partita che la città attende tutto l'anno, ossia il Derby, sui quotidiani di Genova è apparsa un'intervista ad Antonio Cassano, tornato protagonista con la maglia della Sampdoria dalla scorsa estate. Fantantonio, dalle pagine de 'Il Secolo XIX', ha raccontato tutte le sue sensazioni sul derby col Genoa e sulla sua seconda vita in blucerchiato.

Queste le sue parole: "Amo profondamente la Samp, quindi è la 'mia' partita. La nostra. Ho la convinzione che i tifosi del Genoa non possano fare a meno di quelli blucerchiati. E viceversa. E questo rende speciale l’atmosfera del derby. Noi siamo in ripresa, non credo nella crisi del Genoa, che comunque nei derby si trasforma sempre. E poi ha un ottimo allenatore, Gasperini. Ho un buon rapporto con lui e anche con Preziosi. Vero che il Genoa mi ha cercato? Tante volte... ma non tradirò mai la squadra di cui sono follemente innamorato. Io protagonista dei derby? Beh, lo sento molto. Ho un ricordo brutto, Milito. E due belli, l’assist per Maggio e quello di Lucchini per la mia testa. Bei tempi, per continuità personale e risultati strepitosi di squadra. Penso che quei tre anni di Samp siano stati i migliori della mia carriera. Per ora... Ritorno? Mi aspettavo tutto in modo un po' diverso. Ho iniziato con problemi, tipo dieci chili da smaltire, conseguenza di tanti mesi di inattività. Poi pian piano sono migliorato. Io ho fatto di tutto, i salti mortali per tornare a Genova. Ho accettato ogni clausola che mi è stata messa nel contratto. Però adesso vorrei conoscere le intenzioni di Montella e della società. Che indirizzo hanno. A gennaio vedremo... Io per i prossimi 2 o 3 anni voglio divertirmi giocando. Genova poi non è il posto giusto per svernare e io sono sempre un po' restio alla panchina. Se la società, l'allenatore punteranno su altri, rispetterò la scelta e poi starà a me decidere. Mi sono rimesso in gioco al prezzo di tanti sacrifici, ho accettato tutto, perché amo la Samp. È il mio atto d'amore verso quei quattro colori. Poi a qualcuno vado a genio, ad altri no. Ma durante la partita remiamo tutti dalla stessa parte. I tifosi blucerchiati mi fanno emozionare al massimo. Sono grandiosi. Certo che se a 25 anni ti fanno 10 cori a partita e a 33 no, ci pensi. Non voglio diventare uno come gli altri. Soprattutto non vorrò mai diventare un problema, per l'allenatore o per l'ambiente".