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Cecchi Paone: “Da Sarri parole omofobe e offensive. Le sue scuse goffe, Mancini…”

Alessandro Cecchi Paone, conduttore/giornalista dichiaratosi omosessuale e diventato simbolo della lotta all’omofobia, da presidente della squadra del Positano Calcio è intervenuto a La Gazzetta dello Sport sulle polemiche tra Sarri e...

Francesco Parrone

Alessandro Cecchi Paone, conduttore/giornalista dichiaratosi omosessuale e diventato simbolo della lotta all'omofobia, da presidente della squadra del Positano Calcio è intervenuto a La Gazzetta dello Sport sulle polemiche tra Sarri e Mancini"Innanzitutto, va chiarito un aspetto. Le parole “finocchio” e “frocio” che Sarri ha rivolto a Mancini sono offensive e omofobe. Chi è omosessuale sa bene che si tratta di epiteti gravissimi, per di più pronunciati da un allenatore che dovrebbe avere un alto senso di responsabilità. Tuttavia, c’è un aspetto positivo in questa situazione: Mancini non si è sentito offeso, anzi ha detto che lui, pur non essendo gay, sarebbe orgoglioso di esserlo qualora qualcuno ancora ritenesse l’omosessualità qualcosa di cui vergognarsi".

Sarri ha provato a spiegarsi e si è scusato, ritiene che possa bastare?"Sinceramente, le scuse mi sono parse un po’ goffe per quanto immediate e sincere. Sarri potrebbe farsi “perdonare” con i fatti: magari lui e De Laurentiis potrebbero invitare il Positano e il sottoscritto per una amichevole al San Paolo cogliendo così l’occasione per parlare diffusamente della omosessualità nel calcio".

In effetti, il tema è ancora un tabù. Lei come se lo spiega?"È evidente che sull’argomento c’è una arretratezza di fondo. Solo Marchisio e Prandelli, a oggi, hanno preso una posizione che io definirei normale parlando della presenza di omosessuali nel calcio. Mancini ha dato uno scossone a un ambiente che impedisce a tanti ragazzi di dichiararsi gay proprio perché i continui episodi di omofobia, che registro di persona nei campionati minori, non hanno la risonanza che meriterebbero".

Le è mai accaduto di essere insultato su un campo di calcio per il fatto di essere gay?"Assolutamente no e le spiego il motivo: tutti mi riconoscono il coraggio di aver fatto coming out. Sarebbe ora che anche in Serie A ci fosse un allenatore, un calciatore o un dirigente che palesasse la propria omosessualità e diventasse un esempio da seguire".

I suoi calciatori come vivono il fatto di avere un presidente omosessuale? "Benissimo direi, con loro si è creato un ottimo rapporto e certo non hanno problemi se entro nello spogliatoio. Per di più stiamo andando anche molto forte".