Tra le pagine dell'edizione odierna di Repubblica, Paolo Condò, giornalista, ha parlato così del Napoli e di Luciano Spalletti: "È probabile che Luciano Spalletti sia il migliore degli allenatori che non hanno ancora vinto lo scudetto: ovunque sia andato ha fatto bene, dalla salvezza dell’Empoli all’Udinese in Champions, dai secondi posti e le coppe Italia con la Roma alle basi per il rilancio dell’Inter. Napoli-Milan era quindi la sua finale, e il fatto di averla perduta ha toccato lui, la squadra, la società, l’intero ambiente.
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Condò: “Probabile che Luciano Spalletti sia il migliore degli allenatori che…”
Nello sport succede, ma quando la partita si gioca sull’orlo di un precipizio generazionale, gli effetti possono essere tellurici: se Insigne era già stato ufficialmente accompagnato alla porta, altre determinazioni vennero prese dopo il tocco in estensione di Giroud (e il passaggio a vuoto dei turni successivi). Aurelio De Laurentiis aveva disposto già in estate — dopo la perdita in extremis del posto Champions, mai sufficientemente compresa — un ridimensionamento del tetto ingaggi; ma poi la brillantezza dell’avvio e la stessa personalità di Spalletti l’avevano convinto a tentare un ultimo colpo con questo gruppo. Alcuni giocatori in partenza erano stati trattenuti, e il gol vincente di Petagna all’84’ di Genoa-Napoli — seconda giornata — era sembrato un segno del destino. Invece".
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