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Condò: “Psg una raccolta di figurine. Ecco chi servirebbe. Il paradosso estremo…”

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Ancora una volta il Psg raccoglie l'ennesima delusione in Champions League. Il giornalista offre un'analisi sulla squadra di Galtier

Gianni Pampinella

Ancora una volta il Psg raccoglie l'ennesima delusione in Champions League. La squadra di Galtier è stata eliminata agli ottavi dal Bayern Monaco che nel doppio confronto ha dimostrato di essere di un altro pianeta rispetto a Messi e compagni. Dalle colonne de La Repubblica, Paolo Condò analizza il momento del club francese. "Il paradosso estremo dell’ennesimo disastro europeo del Paris St. Germain è che la scena muta di Leo Messi all’Allianz Arena finirà per consegnargli l’ottavo Pallone d’oro della carriera".

Condò: “Psg una raccolta di figurine. Ecco chi servirebbe. Il paradosso estremo…”- immagine 2

"Naturalmente è un pensiero che non rincuora per nulla Parigi. La seconda eliminazione agli ottavi in due anni certifica il fallimento dell’operazione Messi. Che il Psg sia una raccolta di figurine che fra loro non legano l’hanno ormai capito tutti, il punto è la pervicacia con la quale gli stessi errori vengono ripetuti come se una gestione sempre uguale, e che ha fallito innumerevoli volte, potesse mai portare a un risultato diverso".

Condò: “Psg una raccolta di figurine. Ecco chi servirebbe. Il paradosso estremo…”- immagine 3

"In undici anni di proprietà araba il Paris ha vinto otto volte la Ligue 1, e la dimensione di quanto poco gliene freghi è data da un particolare illuminante: nessuno dei tre flop in campionato (clamorosi, vista la disparità finanziaria) è costato il posto all’allenatore responsabile. Gli umori del giorno dopo segnalano almeno che sia Mbappé che Messi non sono sul piede di partenza. Se il destino di Galtier appare segnato, c’è un uomo soltanto in grado di entrare in quello spogliatoio e costringere tutti all’attenzione. L’ha già fatto in un’altra galleria di figurine pregiate — il Bernabeu — e da Cristiano Ronaldo in giù tutti si misero a sua disposizione. Si chiama Zinedine Zidane".

(Repubblica)

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