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GdS – Conte: Torino è casa, ma strappo impossibile da ricucire. Un segnale nerazzurro…

L'allenatore interista ha vissuto la Juve prima da giocare poi da allenatore, il legame è ancora indissolubile nonostante il divorzio di anni fa

Eva A. Provenzano

Juve-Inter è a rischio rinvio ma resta ancora ufficiale la decisione di giocarla a porte chiuse. E chiaramente, se si giocherà sarà una sfida importantissima in chiave scudetto, soprattutto per Conte. Marotta ha spiegato che per come lo conosce la vivrà come una normalissima sfida di campionato. Ma lo ha detto Agnelli, anche se il mister le sue parole non ha voluto commentarle, lui è stato parte della storia della Juventus.

Torino è la città che dopo Lecce racconta la storia personale del tecnico. Perché è lì che ha vissuto e giocato per venti anni, è dove ha conosciuto la moglie ed è nata la figlia Vittoria. Lì c'è ancora casa sua, ci sono gli amici di sempre.

Casa sua è ancora là, sottolinea La Gazzetta dello Sport, "anche se adesso quando è a Torino esce meno rispetto a qualche mese fa, quando ancora non era l’allenatore dell’Inter e i tifosi della Juventus lo fermavano per strada chiedendogli di tornare. Lui sorrideva, arrossiva e ringraziava, contento e confuso da tanto amore. Adesso il sentimento è cambiato: dopo la firma con i nemici nerazzurri, una bella fetta di popolo bianconero gli ha tolto l’amore, accusandolo di alto tradimento".

Domani l'allenatore nerazzurro tornerà da ex a Torino. Ex per due volte, da giocatore prima e allenatore poi. "Il legame è indissolubile, ma lo strappo dell’estate 2014, quando Conte lasciò la Juve dopo pochi giorni di ritiro, resta impossibile da ricucire", si legge ancora sulla rosea.

Poi si parla nello stesso articolo anche di un segnale nerazzurro nel percorso torinese dell'allenatore. Lui e la moglie si conoscevano già quando lui aveva 21 anni e lei 15, si sono ritrovati qualche anno dopo e dopo la convivenza e la nascita della figlia Vittoria, si sono sposati nel 2013. A celebrare le nozze "Don Alvaro Bardelli, è tifoso dell’Inter e forse questo era già un primo segnale. Non l’unico, perché nei posti frequentati abitualmente c’è sempre stato un po’ di nerazzurro. Al Rojto, la caffetteria tavola calda in Corso Vinzaglio, uno dei proprietari è interista e adesso è al settimo cielo".

(Fonte: La Gazzetta dello Sport)

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