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Da Eriksen fino a Sanchez: il Conte motivatore funziona. GdS: “Non è Churchill ma potrebbe…”

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Uno dei pregi di Antonio Conte è saper recuperare giocatori in difficoltà: le prove più tangibili sono Eriksen prima e Sanchez ora

Matteo Pifferi

"Antonio Conte non è Winston Churchill. Ma sull’uso del bastone e della carota potrebbe scrivere un trattato universitario". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport in merito al Conte motivatore. Il tecnico nerazzurro ha una strategia ben consolidata e i risultati, di squadra ma soprattutto a livello di singoli, ne sono la prova più tangibile.

 Foto: Inter tv

Da Handanovic ad Hakimi: Conte ottiene risposte

"La strategia è consolidata, la vittoria di Firenze è giusto l’ultimo esempio. Sanchez, quello dei «numeri impietosi», è stato tra i migliori venerdì. Come lo era stato Eriksen la settimana prima col Benevento. E in passato, come dimenticare l’Hakimi «enjoy», poi studente modello anche in fase difensiva", aggiunge infatti La Gazzetta dello Sport che, nell'elenco, non dimentica anche Hadnanovic, attento quando è stato chiamato in causa con la Fiorentina dopo il pasticcio di Coppa Italia.

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Ora tocca a Young e Vidal

Secondo la Rosea, ci sono ancora due giocatori che devono completare il loro percorso di crescita e fare quello step necessario. "Young, ormai raggiunto nelle gerarchie da Perisic. Il croato stesso, che deve ritrovare lo spunto offensivo. E infine Vidal, che resta il più grande margine di miglioramento dell’Inter da qui a fine stagione", il commento de La Gazzetta dello Sport.

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