È su una piccola grande Coppa Italia che Roberto Mancini fondò la sua prima gloriosa avventura da interista. Era il 15 giugno 2005: i nerazzurri in finale, dopo il 2-0 all’Olimpico con doppietta di Adriano, sconfissero la Roma 1-0 a San Siro con una punizione di Mihajlovic e riconquistarono un trofeo dopo 7 anni di digiuno, l’ultimo risalendo alla Coppa Uefa 1998. Come un tappo di champagne saltato a Capodanno, il successo inaugurò un lungo party durato fino al 2011, con altri 14 trofei di cui 6 firmati dal Mancio. E anche se, tra campionati, Champions e Mondiali, le 4 Coppe Italia di quel periodo — un’altra con Mancini, poi Mourinho e Leonardo — finiscono inesorabilmente in ombra, quella di 10 anni fa rimane una tappa chiave nella storia dell’Inter, perché la liberò da un complesso e le ricordò come si fa a vincere. Adesso, in fondo, le cose non sono molto diverse.
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CorSera: “Coppa Italia trofeo di Mancini. Il trionfo del 2005 aprì un ciclo…”
È su una piccola grande Coppa Italia che Roberto Mancini fondò la sua prima gloriosa avventura da interista. Era il 15 giugno 2005: i nerazzurri in finale, dopo il 2-0 all’Olimpico con doppietta di Adriano, sconfissero la Roma 1-0 a San Siro...
L’Inter si sta rifondando, l’uomo in tolda è di nuovo Mancini e proprio la Coppa Italia, in una stagione senza Europa, potrebbe essere il luogo adatto dove riprendere confidenza con l’esercizio dell’alzata di un trofeo. «Cercheremo di vincerla», garantisce StevanJovetic, e dietro l’ovvietà della frase c’è un messaggio forte: se un posto Champions per riattivare il circolo virtuoso economico è un’urgenza («Spero di tornare qui l’anno prossimo con l’Inter presente», ha detto Javier Zanetti a Nyon), e se lo scudetto è ancora un sogno, la piccola coppa è una seria possibilità da cogliere. Stasera contro il Cagliari, secondo in serie B, l’Inter è dunque ben decisa a proseguire sull’onda buona del campionato. Mancini per questo ha chiamato a raccolta il popolo, già corteggiato dalla società con prezzi molto accessibili, con un tweet: «Mi raccomando, vi aspettiamo al Meazza per la Coppa Italia: siete tutti convocati!». Ai presenti offrirà una squadra senza Miranda — lasciato a riposo e non convocato (come Ranocchia) — con Carrizo in porta, l’epico Brozovic e i rientranti D’Ambrosio, Medel e Palacio. Possibile che torni anche Kondogbia e tutto da scoprire il partner, o i partner, d’attacco del Trenza. Ma sono dettagli: finché ci sarà la Squadra, nell’Inter può giocare chiunque.
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