"Una dichiarazione di guerra inattesa e prepotente che rovina l'immagine di un movimento, già travolto dagli scandali negli ultimi mesi". La definisce così, il Corriere della Sera, la lettera presentata da sette club di Serie A, tra cui l'Inter, per chiedere alla Lega Serie A le dimissioni del presidente Paolo Dal Pino. Questo, però, probabilmente, non avverrà: "L'attacco delle sette sorelle ha anche un altro obiettivo, il presidente della Federcalcio Gravina, appena rieletto, e il suo asse con Dal Pino.
ultimora
Corsera – Dal Pino? Anche Gravina nel mirino. Inter, l’azione cadrà nel vuoto
Secondo il quotidiano, l'azione mossa dai sette club di Serie A contro Paolo Dal Pino andrà a vuoto: i motivi
Non è un caso che la lettera sia stata inviata a poche ore dal consiglio federale in cui il numero uno della Figc ha minacciato di togliere la delega alla serie A avocandola a sé e annunciando di voler abbassare i quorum per le delibere della Lega al fine di interrompere la perenne paralisi dei lavori. I sette ovviamente in una ulteriore missiva che hanno inviato attraverso lo Studio Chiomenti hanno spostato il focus su altri temi: «Si riservano di agire nelle competenti sedi per l'accertamento delle responsabilità da mala gestio e il risarcimento di tutti i relativi danni, subiti e subendi».
Le accuse
Oltre ad accusare il presidente di Lega di non aver prodotto risultati concreti nelle interlocuzioni con il governo sul tema ristori e pubblico (le deleghe sono in capo a Luigi De Siervo), gli si imputa il ritardo nell'assegnazione dei pacchetti dei diritti tv a Dazn «a causa delle modalità con cui ha gestito l'Offerta Fondi», tema che secondo i 7 si era esaurito nell'assemblea del 4 febbraio. Sottolineano che si è rischiato di far scadere l'offerta di Dazn e ora esiste il pericolo che dal pacchetto 2 non si ricavi «l'utilità economica inizialmente possibile».
Dal Pino non ha intenzione di dimettersi e risponderà attraverso i propri avvocati ai legali dei ribelli. Considera la loro lettera un'azione temeraria, e non esclude una denuncia per diffamazione. L'azione dei sette cadrà nel vuoto: per inserire un argomento all'ordine del giorno in assemblea occorrono 8 firme e per la mozione di sfiducia 14 voti. Peccato che ieri si sia levato un coro di plauso al lavoro di Dal Pino", conclude il quotidiano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA