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CorSera – I nerazzurri e l’obiettivo “Interazione”. Torna Campagnaro che però…

«Interisti di tutto il mondo unitevi». Lo slogan non è di Carlo Marx, ma della signora Milly Moratti, che ha puntato su un’idea inter-attiva per celebrare i 106 anni del club, fondato il 9 marzo 1908 a Milano. Debutta oggi, la domenica della...

Francesco Parrone

«Interisti di tutto il mondo unitevi». Lo slogan non è di Carlo Marx, ma della signora Milly Moratti, che ha puntato su un’idea inter-attiva per celebrare i 106 anni del club, fondato il 9 marzo 1908 a Milano. Debutta oggi, la domenica della partita contro il Torino, nella sezione «interisti» del sito del club «La stella sei tu» e tutto è spiegato su www.inter.it: «Avete a disposizione una mappa, farvi conoscere e conoscere altri nerazzurri è facile, anche divertente. Basta accendere una stella, scegliendo dove posizionarla: può essere davvero dove vi trovate oppure dove vivete la vostra passione nerazzurra. Vi fanno compagnia i migliori giocatori dell’Inter e gli allenatori che hanno vinto di più. Scegliete quello che vi ha fatto più sognare, quello per cui avete tifato di più e lui vi accompagnerà sulla mappa, diventando una cosa unica con voi, al centro della vostra stella». L’idea della stella si rifà direttamente all’atto fondativo del club redatto 106 anni fa: «L’FC Internazionale nascerà qui, al ristorante L’orologio, ritrovo di artisti e sarà per sempre una squadra di grande talento. Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l’azzurro sullo sfondo d’oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale, perché noi siamo fratelli del mondo». L’obiettivo dell’iniziativa è quello di creare una «Interazione» fra i tifosi, in un momento speciale dela storia del club. «Unirsi» con l’idea di «fare insieme», «diventando sempre più amici, per partecipare e interagire con noi».

Non è questa l’unica idea che l’Inter vuole realizzare per il compleanno n. 106, con Thohir in tribuna (ieri ha assistito alla rifinitura e ha visitato anche il museo). Sul maxischermo di San Siro, appariranno le immagini più significative della storia nerazzurra, accompagnate dalle note di «Amor mio», cantata da Mina, da sempre tifosa interista. Ma prima della partita ci sarà anche un omaggio del club al Grande Torino, che in casa dell’Inter aveva giocato l’ultima partita di campionato (0-0, 30 aprile 1949), quattro giorni prima della tragedia di Superga: anche la foto di Valentino Mazzola e dei suoi compagni apparirà sul maxischermo.

In questo pomeriggio così particolare, Inter e Torino (con le difese incompletissime) cercano i tre punti per dareuna svolta al campionato. All’andata era finita 3-3, con i nerazzurri in dieci per 90’. Le due squadre hanno dimostrato di saper esprimersi meglio in trasferta che in casa e Mazzarri, reduce dallo 0-0 di Roma, sa che Immobile e Cerci hanno le caratteristiche tecniche per mettere in difficoltà la squadra, senza la velocità di Juan Jesus e l’esperienza di Samuel. Tornano Ranocchia (fuori dal 6 gennaio) e Campagnaro (12’ in Inter-Sassuolo del 9 febbraio), che non sta benissimo. Ha detto Mazzarri: «Il Torino ha due attaccanti bravissimi e in forma; gioca bene e può mettere in difficoltà chiunque. Bisogna essere bravi a spegnere le loro fonti di gioco. Mi piacerebbe che facessimo noi la partita». Rubare l’idea all’avversario, anticiparne le mosse. Ma Ventura, dopo due sconfitte, vuole ripetere Verona: difesa e contropiede.