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CorSera – L’Inter più coraggiosa ma sbatte contro Diego Lopez. Derby vivo anche se…

Come all’andata. Doppio pareggio nel derby di Milano e non succedeva dal 1998-1999 (doppio 2-2). L’Inter, decima in classifica, ha avuto più coraggio e maggiore intensità nella ripresa, quando ha cambiato passo e ha cercato il vantaggio in...

Francesco Parrone

Come all’andata. Doppio pareggio nel derby di Milano e non succedeva dal 1998-1999 (doppio 2-2). L’Inter, decima in classifica, ha avuto più coraggio e maggiore intensità nella ripresa, quando ha cambiato passo e ha cercato il vantaggio in tutti i modi, andando a sbattere contro Diego Lopez; il Milan, che resta avanti di un punto, ha avuto la partita in mano nella seconda parte del primo tempo, ma non è riuscito a fare gol. La sintesi è quella di due squadre imperfette, che molto dovranno cambiare per tornare a correre per il primato. Coreografie strepitose nelle due curve, all’altezza del prestigio calcistico della Milano che fu, con 74.022 paganti per un derby, esportato in tutto il mondo, nel quale i due allenatori hanno fatto scelte coraggiose: Mancini ha puntato sulla squadra provata a lungo, con Kovacic e Gnoukouri (18 anni) in mezzo al campo e Hernanes trequartista; Inzaghi, come si era capito alla vigilia, ha puntato su un centrocampo più solido e ha scelto Suso (per Honda), nel tridente formato da Ménez e Bonaventura

L’Inter ha cominciato meglio: più pressing, maggiore aggressività, un giro palla paziente, senza però trovare mai la soluzione per colpire: come sempre, a San Siro, poca creatività. Ci hanno provato Hernanes (risposta di Diego Lopez) e Kovacic da lontano, ma dopo un quarto d’ora, è riemerso il Milan, che troppo si era fatto schiacciare e che ha cominciato a sfruttare tutto il campo a disposizione. La doppia conclusione da fuori di Suso ha dato la scossa ai rossoneri, ma è stato Ménez a seminare il panico nella tremebonda retroguardia interista, quando è arrivato in progressione fino nel cuore dell’area e ha messo in mezzo un pallone che nessuno ha sfruttato. Il cambiamento del Milan è stato evidente: non più la sola opzione delle ripartenze, ma il controllo del centrocampo, grazie a una migliore tecnica individuale e a una maggior precisione nei passaggi.  È arrivato anche il gol rossonero, di Alex, ma l’azione era già stata fermata dall’assistente Vuoto, per l’offside di De Jong (29’). Eppure nemmeno la paura di andare sotto ha risvegliato gli interisti, al punto che Mancini in panchina non ha mancato di manifestare il proprio disappunto per il tipo di interpretazione della gara dei suoi, salvati da Handanovic sulla conclusione di Ménez e incapaci di costruire una sola nitida pallagol. La ripresa è proseguita come si era chiuso il primo tempo, con il Milan cresciuto ancora e l’Inter prigioniera dei propri errori, ma capace all’improvviso di costruire in contropiede il gol del vantaggio, annullato sempre dall’assistente Vuoto per il fuorigioco di Icardi, prima dell’assist a Palacio. Il tipo di azione ha convinto i nerazzurri che soltanto coinvolgendo di più Hernanes e aumentando la velocità nello sviluppo del gioco, una volta tolto il pallone ai rossoneri, avrebbero cambiato la partita. Palacio ha avuto la palla nitida del vantaggio, ma ha trovato Mexès a respingergli il pallone a un metro dalla linea (13’). 

La partita si è accesa e ha rischiato di degenerare, quando Antonelli ha messo in angolo con il braccio destro la conclusione di Hernanes: si può discutere sulla volontarietà del gesto e sulla vicinanza, non sul fatto che il braccio forse largo. L’Inter ha continuato a spingere, sfruttando la velocità e la forza di Palacio-Icardi, ma proprio un fallo del Trenza su Van Ginkel ha cancellato l’autogol di Mexès, suscitando la panolada della curva Nord (27’). L’Inter ha messo in campo tutte le energie rimaste: Diego Lopez ha salvato prima su Juan Jesus e poi su Palacio (miracolosa respinta con il petto). Il Milan è tornato a farsi minaccioso con Destro e ha recuperato campo, approfittando della stanchezza avversaria, però è stato Icardi, con giocata splendida, ad avvicinarsi al vantaggio (45’), con risposta immediata di De Jong in rovesciata. Niente gol, ma il derby di Milano è vivo, anche in una stagione storta.