CorSera – Mazzarri come il Trap, può ridare certezze a questa Inter…

La domanda è semplice: perché Walter Mazzarri è stato il più applaudito alla presentazione della squadra ieri sera a Pinzolo? E perché Isla ha fatto sapere di essere pronto a ridursi l’ingaggio (100.000 euro netti all’anno per quattro anni), non appena ha saputo che Mazzarri lo considera la prima scelta per l’esterno destro che l’Inter va cercando in Europa? Campagnaro ha raccontato: «Mi ritrovo qui con Mazzarri, per una coincidenza, perché io mi ero messo d’accordo con il club prima; è il settimo ritiro con lui, cercherò di aiutare i miei compagni a capire quello che vuole. Ha sempre cercato di trasmettere la sua carica, sta poi ai giocatori riuscire ad assimilare tutto quello che lui sa dare. E che è moltissimo».

All’Inter si sta riproducendo la situazione dell’estate 1986, quando era arrivato dalla Juve Trapattoni. Oggi come allora ilpeso specifico di un allenatore sembra essere superiore a quello di un centravanti. Per il suo passato, per la personalità, per la voglia di puntare in alto, per la dedizione al lavoro, Mazzarri può ridare all’Inter quelle certezze che si erano persi in questo triennio, dopo l’addio di Mourinho. È vero che con Rafa Benitez l’Inter ha vinto Supercoppa italiana e Mondiale per club; che con Leonardo è arrivata la Coppa Italia; ma nelle ultime due stagioni si è scelta la strada di un pericoloso avventurismo, che non ha dato risultati concreti.

A Mancini si chiedeva di tornare a vincere; a Mourinho di portare l’Inter in cima all’Europa. Come a Trapattoni nel 1986, adesso l’Inter chiede a Mazzarri di recuperare tutto quanto è stato smarrito. La pressione è tutta su lui, ma non è questo che sembra preoccupare Mazzarri, anche se non potrà fare tutto da solo. L’esperienza di anni complessi e l’entusiasmo dei giocatori lo aiuteranno nella scalata