Avanti adagio, ma avanti: si comincia a intravvedere la mano di Walter Mazzarri sull’Inter. Il tecnico, del resto, non ha mai avuto dubbi, neppure dopo la batosta di domenica con il Valencia. Era convinto che fosse soltanto questione di tempo e che presto la squadra avrebbe iniziato a mostrare una precisa identità tattica. Contro la Juve — battuta 10-9 ai rigori dopo l’1-1 dei tempi regolamentari,nella sfida di Miami — ecco i primi segnali: discreta fase difensiva,buon possesso palla epredisposizione a ripartire con una certa frequenza.
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CorSera – Mazzarri inizia a vedere la sua mano. Il successo con la Juve conforta…
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Sarà pure stato un derby d’Italia amichevole, ma l’Inter ha rialzato la testa e Mazzarri il giorno dopo non ha nascosto lapropria soddisfazione. «Serviva una prestazione convincente ed è arrivata. Della squadra mi è piaciuto tutto e sono molto contento che in questo breve tempo i ragazzi abbiano già capito quello che voglio. Abbiamo fatto tre passi avanti».Non certo la squadra che aveva subito 6 gol con Chelsea (due) e Valencia (quattro) e che non poteva essere la sua. Infatti il tecnico non sembrava preoccupato più di tanto. «In fondo ci è servito prendere quella scoppola contro gli spagnoli — ha ammesso Mazzarri —. Chiaro: non è certo stata una bella esperienza, ma visto che c’erano dei motivi per quella prestazione, non mi è sembrato opportuno dare tanta importanza a quel risultato».
Resta il fatto che un’altra sconfitta non avrebbe fatto bene nè all’immagine del club nè all’autostima del gruppo. E, allora,Mazzarri da tecnico pratico e concreto, nella partita contro la Juve, ha schierato il solo Palacio in avanti con Alvarez libero di muoversi alle sue spalle: tutti gli altri a protezione della difesa senza rinunciare, peraltro, a ripartire. «Quando c’era da difenderci, l’abbiamo fatto tutti, ma la squadra non ha mai rinunciato ad attaccare quando ne ha avuta l’occasione — ha sottolineato Alvarez —. Contro la Juve abbiamo cominciato a giocare come vuole Mazzarri: da qui si deve partire se vogliamo disputare una stagione da Inter».
Come caramelle al miele per il tecnico interista, bravo a conquistare in fretta la fiducia dei giocatori che lo stanno seguendo con grande disponibilità. E, infatti, lui è quasi sorpreso perché non si aspettava subito tanta collaborazione. «Sono molto soddisfatto del gruppo che ho trovato, che è unito e bravo a calarsi in fretta nella mentalità del lavoro e del sacrificio. Le amichevoli di agosto servono solo afar assimilare alla squadra le idee dell’allenatore. E sotto questo punto di vista sono molto più soddisfatto di quanto avrei potuto immaginare in questa fase iniziale della preparazione. Ora sarà fondamentale continuare a crescere».
A cominciare dall’ultima amichevole negli Usa in programma sabato sera contro il Real Madrid. Preso atto che dal mercato, a meno di sorprese, non arriveranno giocatori di prima fascia, Mazzarri si è messo in testa di trasformare Guarin in un top player. «Pretendo diventi in fretta un grande giocatore. Deve soltanto riuscire a dare continuità alle sue giocate, e su questo aspetto stiamo lavorando tanto perché sono convinto che lui sia uno di quei giocatori che ha ancora ampi margini di miglioramento».
S. Siro, intanto, riapre i battenti al calcio dopo i concerti estivi e una rizollatura costata 280 mila euro. E Mazzarri ha giàstabilito che un giorno della prossima settimana farà allenare la squadra nello stadio dove domenica 18 agosto l’Inter debutterà in Coppa Italia contro la vincente di Cittadella-Savona.
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