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CorSera – Thohir, tanti obiettivi ma nessuna follia. Mercato autofinanziato e su Guarin…

Nel segno dell’austerity. Dal derby al mercato: si vola basso anche se l’esito della sfida col Milan potrebbe condizionare le strategie. Dopo le (brevi) vacanze romane e la due giorni a Firenze, Erick Thohir è arrivato con la famiglia a...

Francesco Parrone

Nel segno dell’austerity. Dal derby al mercato: si vola basso anche se l’esito della sfida col Milan potrebbe condizionare le strategie. Dopo le (brevi) vacanze romane e la due giorni a Firenze, Erick Thohir è arrivato con la famiglia a Milano in tarda mattinata. Un pranzo veloce poi il magnate indonesiano ha iniziato a dedicarsi all’Inter. Poco dopo le 15. si è presentato in sede per una serie di incontri e vertici. Quello sul mercato è iniziato alle 16 con l’ arrivo di Branca e Ausilio e si è concluso quasi tre ore dopo. In attesa di fare il punto quasi definitivo dopo il derby e in presenza di Walter Mazzarri, il responsabile dell’area tecnica e il d.s. hanno spiegato a Thohir che la cessione di Guarin al Chelsea non è scontata. Il centrocampista, che non muore dalla voglia di lasciare l’Inter, non ha infatti ancora raggiunto l’accordo né economico né sulla durata del contratto con il club inglese.

Ma se non arrivano i 16 milioni dalla cessione di Guarin, il mercato dell’Inter farebbe fatica a decollare visto che Thohir, pure ieri, ha ribadito durante l’incontro con Branca e Ausilio che nella sessione invernale l’ Inter deve autofinanziarsi nella campagna acquisti. In attesa di definire il futuro di Guarin, si stanno cercando un attaccante e, magari, pure un esterno di centrocampo, però solo in caso di cessione di Pereira. Per la punta la decisione finale sarà presa nei primi giorni di gennaio, dopo che Mazzarri avrà valutato per bene sia le condizioni fisiche di Milito sia quelle di Icardi. Se i due argentini forniranno garanzie, la scelta ricadrà su una seconda punta anche perché Belfodil è destinato a finire in prestito; altrimenti Branca e Ausilio proveranno a prendere, in prestito con obbligo di riscatto uno tra Osvaldo o Dzeko, anche se non sarà semplice. Durante il vertice di mercato si è parlato pure di Granit Xhaka, centrocampista svizzero di origini kosovare, classe 1992, ora al Borussia Moenchengladbach, che Mazzarri segue da tempo e avrebbe già voluto portare al Napoli due stagioni fa.

Per ora, comunque, il tecnico interista è concentrato soltanto sul Milan e sta meditando di rilanciare Zanetti (primo derby giocato il 29 ottobre 1995) a centrocampo al posto dello squalificato Alvarez. «Sarà il mio primo derby a San Siro, dopo averne visti tanti in Indonesia alla tivù, e sarà eccitante — ha confessato Thohir ai microfoni di Sky —. Non vedo l’ora che cominci. Sono convinto che la squadra si stia preparando bene per questa sfida; sarebbe bello vincerlo, ma anche il Milan è una buona squadra». Terminato il vertice di mercato Thohir, che oggi dovrebbe andare alla Pinetina per incontrare la squadra, ha voluto partecipare alla festa di Natale del Settore giovanile ad Agrate (domani c’è anche il derby Primavera), mentre i giocatori della prima squadra sono andati a cena insieme: un derby si può iniziare a vincerlo a tavola. Quello di oggi è un giorno importante per capire quale sarà l’atmosfera del derby. L’Inter ha depositato il ricorso per la revoca della chiusura della curva Nord e attende con fiducia per il pomeriggio il verdetto della Corte di giustizia Federale che si riunirà alle 13 a Roma

Anche Walter Mazzarri, ai microfoni di Sky, è intervenuto sull’argomento per spiegare che «il calcio è fatto perché ci siano i tifosi allo stadio, figuriamoci per un derby come quello di Milano. Vedere una parte importante di San Siro vuota sarebbe davvero negativo per il nostro sport». La tesi difensiva dell’Inter, sostenuta dal legale del club, Angelo Capellini, parte dal presupposto che il club non può essere considerato recidivo in quanto la prima sanzione (chiusura della curva Nord dopo Torino-Inter) non è ancora passata in giudicato, poiché la Corte di giustizia federale l’ha sospesa dopo il ricorso in appello. Inoltre il legale dell’Inter sosterrà che vengono considerati espressione di discriminazione territoriale i cori contro i napoletani e non altri contro gli abitanti di Milano o Roma.