Capita di rado di vedere Milano piegata su se stessa. E’ una città che crede nei suoi valori, convinta (per la storia di cui è da sempre protagonista) che il calcio più importante si giochi sulle rive dei suoi navigli. Succede quest’anno, in una stagione di passaggio, difficoltosa, incerta, una stagione di crisi e di ribaltoni societari. Il Milan dei due corsi, delle due generazioni, una opposta all’altra, per ora incapace di ritrovarsi intorno alla figura di Berlusconi; l’Inter del dopo- Moratti, dell’inquietudine nascente intorno ai progetti del nuovo padrone che si vede ogni tanto e che ora si dice dispiaciuto per il momento della squadra. Immaginare che Milanello e la Pinentina siano così forti da resistere alle intemperie delle case madri è un’illusione.
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CorSport: “Milan e Inter in crisi: possono solo guardare”
Capita di rado di vedere Milano piegata su se stessa. E’ una città che crede nei suoi valori, convinta (per la storia di cui è da sempre protagonista) che il calcio più importante si giochi sulle rive dei suoi navigli. Succede quest’anno,...
Il Milan è poca roba se confrontato a Juve, Roma, Napoli e Fiorentina, ma non ha un organico così scadente da esprimere un gioco tanto approssimativo, di scarso spettacolo, e una classifica tanto anemica, a rischio contagio con la zona-salvezza. Il recente 3-0 sull’Atalanta non modifica l’idea di base: è una squadra senza identità, con qualche giocatore di buon livello (oltre a Balotelli), ma priva di un insieme. L’allenatore ha da poco fatto chiarezza su un futuro già chiaro, adesso Allegri può e deve gestire questi cinque mesi che lo dividono dalla separazione sollevando l’animo depresso della squadra.L’Inter ha un organico più o meno dello stesso livello, ma la sua difficoltà attuale è più sorprendente perché fino a un mese fa Mazzarri l’aveva portata oltre i propri limiti, sia come gioco, sia come risultati. Limiti che sono riaffiorati a cavallo di Natale, il gioco si è fermato, la squadra ha perso peso, va in campo senza personalità, aspettando l’errore altrui quando spesso è il suo errore ad aprire la vittoria degli avversari. E’ poco il Milan, è poco l’Inter, entrambe spettatrici di una stagione con altri protagonisti. Per Milano, almeno per ora, non c’è posto.
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