Pier Luigi Crivelli, dal suo spazio su Blasting.news, ha voluto cercare il pelo nell'uovo per far sorgere una polemica in merito al siparietto in cui il neo presidente Erick Thohir ha intonato il coro "Chi non salta rossonero è". Ecco quanto dichiarato: "Riflettendoci bene, forse il neo presidente dell'Inter avrebbe fatto meglio ad inneggiare ai propri colori, anzichè esordire proprio con uno slogan contro i "cugini" rossoneri: i giornali hanno sottolineato quanto Thohir, in questo senso, si senta già "italiano", si sia perfettamente calato, cioè, nella realtà del calcio italiano, spesso condita da sfottò e prese in giro. Non possiamo fare a meno di chiederci, però, come mai vengano condannati così duramente i cori antisportivi dei tifosi quando, invece, semplicemente si ironizza sulla simpatica canzoncina intonata da Thohir. D'accordo, allo stadio le offese, spesso, hanno come tema le cosiddette "discriminazioni territoriali" , assumendo talvolta le connotazioni di degradanti cori razzisti e sul fatto che vadano condannati nessuno può permettersi di obiettare: anche il grido del presidente dell'Inter, però, rappresenta pur sempre un coro antisportivo, meno grave d'accordo, ma che non ci sembra di buon esempio per migliorare l'educazione del nostro calcio". Permetteteci di sottolinearlo: una polemica che non regge su alcun fronte.
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Crivelli fa polemica: “Perchè si condannano i cori allo stadio e non quelli di Thohir?”
Pier Luigi Crivelli, dal suo spazio su Blasting.news, ha voluto cercare il pelo nell’uovo per far sorgere una polemica in merito al siparietto in cui il neo presidente Erick Thohir ha intonato il coro “Chi non salta rossonero...
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