Juventus-Inter, dopo ad essere la sfida scudetto per eccellenza del calcio italiano. Dall'edizione odierna de La Repubblica, riportiamo una bella analisi del match del giornaista Maurizio Crosetti:"Una necessaria, banale, insolita e affascinante normalità avvolge l’attesa di Juve-Inter: se n’era smarrita la memoria. Di sicuro, nulla di simile è accaduto dal 2006 a oggi: primale ulcere di Calciopoli e poi il rancore, prima la retrocessione bianconera e poi l’eclisse nerazzurra. Quando c’era l’Inter non c’era la Juve e viceversa, ma sempre scorrevano fiumi di arsenico. Stavolta, se non è illusione ottica, la prospettiva e l’approccio sono imparagonabili rispetto al tempo dell’inesauribile odio. Stavolta, forse, si parla solo di pallone. La Juve e l’anti-Juve sono quanto di meglio il campionato possa offrire, più che altro perché il Napoli è caduto male proprio a Torino, quasi senza remissione, in evidenza d’immaturità. Quello che un tempo veniva chiamato “derby d’Italia” è di nuovo una sfida scudetto, e non inganni la distanza temporale tra la partita di stasera e l’epilogo di maggio: se vince la Juve, sette punti di vantaggio saranno un tesoro ben difficile da sperperare. Ma se vince l’Inter, il punticino superstite lascerà aperta qualunque soluzione. Conterà molto anche il modo, non solo l’aritmetica del risultato: e saranno segnali chiari, di facile lettura. Juventus-Inter diventerà, quasi certamente, la didascalia dei mesi a venire. Il giovane Agnelli e il maturo Moratti hanno interpretato una vigilia da veri signori: nessuna allusione da parte nerazzurra alla farsa arbitrale di Catania (pochezza, non corruzione: su questo sono d’accordo tutti), la consegna del silenzio per i bianconeri: tenere la bocca chiusa in tempo di tempesta è sempre saggio, se non altro non s’ingoiano i chicchi di grandine. Ecco, forse la designazione dell’arbitro Tagliavento (bravo, ma è quello delle manette di Mourinho e del fantasma di Muntari) è stata un po’ azzardata, speriamo non diventi un assist per nuove, eventuali polemiche: l’anormale e quieta normalità di questa vigilia chiede di essere confermata in campo, pretende che appunto solo il campo parli, e dica. Le emozioni di mercoledì sera (la rimonta e lo slancio dell’Inter, i rischi e l’orgoglio della Juve) rendono ancora più frizzante l’aria attorno alla grande sfida. I motivi tecnici, tattici e psicologici sono in sovrabbondanza: i solisti nerazzurri contro i coristi bianconeri, i due allenatori innovatori, qualche antico e qualche nuovo campione da Cassano a Milito, da Pirlo a Pogba che parte dalla panchina ma allungherà i suoi tentacoli, nessun tifoso della Juve è più disposto a rinunciarvi, sono tutti impazziti per questo fenomenale ragazzino. Insomma, Juve-Inter è di nuovo quello che dovrebbe essere sempre, e spesso ha saputo essere: il massimo, una promessa di stile e bellezza".
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Crosetti (Repubblica): “Juve-Inter il meglio della Serie A. Peccato per Tagliavento…”
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