Spalletti insiste su Dalbert ed è convinto che il terzino brasiliano debba ancora dimostrare tutte le sue qualità. Nessuno all'Inter vuole buttare nel cestino un investimento da oltre 20 milioni di euro (20 più 8 di bonus). Dalbert Henrique, il terzino sinistro brasiliano acquistato la scorsa estate dal Nizza dopo una trattativa durata quasi tre mesi, finora non è riuscito a imporsi, né tanto meno a convincere del tutto quando Luciano Spalletti lo ha impiegato. Dalbert sta faticando a capire un calcio oggettivamente diverso da quello frequentato negli anni scorsi, ovvero il portoghese e il francese. Spalletti inizialmente ha scelto la strategia del lavoro ad Appiano parallelo alle partite. Così dopo averlo testato nella mezz’ora finale contro la Roma, lo ha schierato titolare in tre delle quattro gare successive, ma con Spal, Crotone e Genoa, Dalbert non ha fatto vedere le doti che avevano convinto gli osservatori nerazzurri a segnalarlo e Ausilio ad acquistarlo (fra l’altro con immediato beneplacito di Sabatini). Il tecnico toscano aveva spiegato a settembre che le difficoltà di Dalbert erano dovute a un eccessiva «timidezza per essere ligio alle nostre richieste di attenzione difensiva». Peccato però che queste preoccupazioni non lo abbiano ancora abbandonato.
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Dalbert, impegno alla Zanetti. L’Inter e Spalletti credono in lui, il brasiliano lavora e…
Il terzino ha avuto un inizio di stagione molto difficile, ma in allenamento non fa mai mancare l'impegno e spera di avere altre chance
Dalbert ha avuto difficoltà di ambientamento che gli stranieri possono trovare al primo impatto con la nostra Serie A: vedere per esempio Luis Alberto, esploso alla Lazio dopo una stagione da ufo o lo stesso Emerson Palmieri lanciato da Spalletti dopo due anni da comparsa fra Palermo e Roma. Difficoltà che sono arrivate dopo un’estate assai complicata nella quale non si è allenato nel modo giusto a causa delle tensioni che si sono create col Nizza, inizialmente restio nel volerlo cedere. Una volta arrivato all’Inter, però, Dalbert si è fatto schiacciare dalla paura di sbagliare. Un’eccessiva concentrazione a stare attento ai dettagli per non incorrere in errori difensivi che gli ha tolto coraggio e intraprendenza nella fase offensiva, il suo punto forte. I ritorni ad alti livelli di Nagatomo e Santon, hanno poi inflitto un ulteriore colpo al suo morale. Le prestazioni negative - per ultima quella di martedì col Pordenone, anche se avere Karamoh davanti non lo ha aiutato quando i friulani attaccavano -, non hanno però abbattuto il giocatore che alla Pinetina lavora sodo, si impegna al massimo come quando c’era Zanetti a tirare il gruppo nerazzurro. Dalbert avrebbe bisogno di trovare una prestazione convincente dal primo minuto, perché quando è subentrato con la Juventus, per esempio, dopo aver sofferto Cuadrado nei primissimi minuti, ha finito in crescendo, salvando anche un gol.Difficile che possa partire titolare con l'Udinese perché Santon ha già recuperato dalla botta al ginocchio rimediata a Torino. Di sicuro, però, il tecnico lo riproporrà: ci sono 20 e passa milioni di buoni motivi per non perdere per strada il terzino brasiliano.
(Tuttosport)
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