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Damascelli: “Ma come si spiega innamoramento di Mancini per Melo? E’ solo un asterisco a…”

Gli almanacchi riferiscono che Felipe Melo sia un atleta di Cristo. Tuttavia sono molti i casi in cui il suddetto commetta peccato e inviti alla bestemmia. In quattordici anni di carriera ha già cambiato dieci club. Una volta individuato è stato...

Francesco Parrone

Gli almanacchi riferiscono che Felipe Melo sia un atleta di Cristo. Tuttavia sono molti i casi in cui il suddetto commetta peccato e inviti alla bestemmia. In quattordici anni di carriera ha già cambiato dieci club. Una volta individuato è stato alla fine messo alla porta. Stando sempre agli almanacchi di cui sopra, pare che abbia praticato anche lo jiu jitsu brasileiro che nulla ha a che vedere con quello giapponese. Si sono avuti alcuni esempi illustrati dal signor Melo, capace di gesti tipici di questa arte marziale. L’ultimo in occasione della partita interna con la Lazio, appunto firmata dal brasiliano, con un paio di interventi degni di accademia. Eppure i tifosi ne vanno pazzi, lo amano, è il loro idolo, è l’erede di Materazzi, dico i tifosi che non sanno che cosa sia il football e lo confondono, grazie anche alle teorie di certi allenatori, con l’aggressione o aggressività, con la lotta su ogni pallone e su qualunque avversario. Roberto Mancini che in campo era un artista nel gesto tecnico lo ha voluto con sé a Milano dopo averlo già gestito in Turchia

Sono i misteri della vita. Passi per la Juventus dei rinomati Cobolli e Blanc, grandi conoscitori del gioco del pallonee dei bilanci societari, i quali C&B, nell’estate del Duemilanove, arrivarono a pagarlo 25 milioni di euro regalandolialla goduta Fiorentina; ma come si può spiegare questo innamoramento dell’allenatore dell’Inter? Già ci sarebbe Medel che è un bel vedere (leggere aggettivo e verbo divisi, per favore) se poi aggiungi questo elemento, debbo presumere che l’Inter cerchi la pulizia etnica e non quella tecnica. Non sono stupito per il “caso” suscitato domenica sera. Semmai avevo già segnalato gli applausi imprevisti e imprevedibili delle tribuna centrale che accompagnarono l’uscita dal campo del brasiliano durante la modesta partita contro la Juventus. Ritengo che il popolo di San Siro sia abituato a roba buona, nel suo album di sempre uno come Melo al massimo sarebbe, anzi sarà, un asterisco al fondo della terzultima pagina. 

Eppure gioca e picchia. Due cose che fa anche ricevendo salario. Dunque ha ragione lui, i colpi proibiti fanno parte del football moderno, ne sa qualcosa Robben, ne sanno altri, marchiati da questo simpatico e allegrone venuto dal Brasile. Sicuramente concederà repliche. Non può farne a meno. O a Melo.