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Destro: “Delusione Inter, avrei voluto credesse in me. La Roma e i Mondiali…”

Giocava nella Primavera dell’Inter, poi è passato al Genoa e Mattia Destro da un lato si è sentito orgoglioso di intraprendere una nuova esperienza che gli avrebbe assicurato più presenze, dall’altro avrebbe preferito che la...

Eva A. Provenzano

Giocava nella Primavera dell'Inter, poi è passato al Genoa e Mattia Destro da un lato si è sentito orgoglioso di intraprendere una nuova esperienza che gli avrebbe assicurato più presenze, dall'altro avrebbe preferito che la società nerazzurra credesse di più in lui. Il giocatore della Roma, prossima avversaria nerazzurra in campionato e Coppan Italia, lo ha detto ai microfoni di SkySport24 in un'intervista esclusiva per il programma 'I Signori del Calcio'.

PASSATO NERAZZURRO - "Il passaggio dall’Inter al Genoa? E’ stato deciso insieme, mi hanno chiamato e mi hanno detto che avrebbero preferito che facessi un po’ di esperienza in un’altra squadra. Ho vissuto due sensazioni contrastanti: dal punto di vista della maturazione e della crescita sono stato contento, ho pensato che almeno sarei andato in una squadra dove avrei potuto mettermi in mostra e in cui mi sarei potuto giocare le mie carte; dall’altra parte è stato un po’ una delusione il fatto che la società in cui sei cresciuto non abbia creduto in te, dopo tanti anni passati nel settore giovanile", ha spiegato l'attaccante italiano.

LA ROMA - In estate, dopo l'esperienza al Siena, ha scelto la Roma: "Sapevo quanto fosse forte la Roma, soprattutto in attacco, anche perché davanti ci sono giocatori molto forti come Totti, Lamela, Osvaldo, Nico Lopez che, anche se è un ragazzo giovane, ha delle qualità importanti. Sapevo di avere dei compagni di reparto forti però, quando uno arriva in una squadra, cerca sempre di impegnarsi e di conquistarsi il posto, allenamento dopo allenamento. Mi sono sempre messo a disposizione del mister, poi è ovvio che sia il mister, in base al lavoro svolto in settimana, a fare le sue scelte. Zeman? Da lui sto imparando tanto, soprattutto i movimenti del reparto offensivo. Comunque, a mio avviso, non è importante tanto dove giochi, quanto fare i movimenti giusti e soprattutto con i tempi giusti. Anche perché il mister gioca molto in attacco, ti arrivano tanti palloni e hai molte più possibilità di far gol. Gli allenamenti poi sono duri, però sinceramente penso che i risultati si vedano: arrivi alle partite con una condizione perfetta e difficilmente a fine gara sei stanco, hai problemi muscolari o sei affaticato. Totti? Di lui mi impressiona il fatto che si tratta di un ragazzo gentilissimo sempre disponibile con tutti i suoi compagni", continua il giocatore.

LA NAZIONALE - E adesso ha un sogno: i Mondiali del 2014: "Ci sperano un po’ tutti i giocatori ed è rassicurante pensare di avere altri 2 anni a disposizione per impegnarsi al massimo, cercando di migliorare il più possibile, per poi arrivare a questo evento in forma perfetta e dimostrare di essere all’altezza".