Non appena Paolo Di Canio è stato ingaggiato come nuovo allenatore del Sunderland, si era levato un polverone che l'ex attaccante romano non poteva prevedere. David Miliband, ex ministro degli Esteri laburista e membro del board dei Black Cats, si è dimesso proprio a causa dell'incompatibilità con l'ideologia fascista manifestata da Di Canio in passato. Il braccio teso rivolto alla curva laziale e i tatuaggi raffiguranti Benito Mussolini non sono andati giù nemmeno ai tifosi Mackems, storicamente di classe operaia e di stampo socialista, che hanno chiesto a gran voce un passo indietro da parte della società organizzando anche campagne sui social networks per dire no all'ingaggio del nuovo mister. Mercoledì è arrivata la difesa di Paolo Di Canio tramite un comunicato: "Non sono un razzista e non sostengo l'ideologia fascista. Io rispetto tutti. Non sono un politico e non sono affiliato a nessuna organizzazione". Certo i gesti passati parlano chiaro...
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Di Canio: “Non sono razzista e neppure…”
Non appena Paolo Di Canio è stato ingaggiato come nuovo allenatore del Sunderland, si era levato un polverone che l’ex attaccante romano non poteva prevedere. David Miliband, ex ministro degli Esteri laburista e membro del board dei Black...
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