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Di Caro: “Ora il destino è in mano all’Inter. Non era prima da sola nel ritorno dal 2010”

L'analisi del vicedirettore de La Gazzetta dello Sport: "E nel giorno di San Valentino arrivò il sorpasso. L’Inter non fallisce la grande occasione"

Marco Astori

Tra le pagine dell'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, Andrea Di Caro, vicedirettore del quotidiano, ha analizzato così la vittoria di ieri dell'Inter sulla Lazio: "E nel giorno di San Valentino arrivò il sorpasso. L’Inter non fallisce la grande occasione: ritrova il suo treno merci Lukaku, batte la Lazio reduce da sei vittorie, scavalca il Milan, stacca di otto punti la Juve. Non era prima da sola alla 22a giornata dal 2010, anno del Triplete di Mou e dell’ultimo scudetto. Meglio di così... Conte abbassa il dito medio (bravo a chiedere scusa per il gesto allo Stadium, al contrario del presidente Agnelli che pure lo aveva insultato) e alza entrambi i pugni al cielo. È presto per esultare, Conte è il primo a saperlo, soprattutto in una stagione così anomala e ricca di sorprese, ma questa giornata può pesare davvero in modo decisivo sulla lotta scudetto.

 Getty Images

Non esisteva modo migliore per mettere da parte la delusione di Coppa Italia, le polemiche extra campo, e preparare il derby di domenica prossima. L’Inter vista contro la Lazio è quella che Conte con pragmatismo ritiene la più adatta, in base alla rosa a disposizione, per azzannare il titolo: compatta dietro, solida in mezzo, potente davanti, letale nelle ripartenze e nelle verticalizzazioni, capace di "strappare" la partita con le progressioni di Hakimi e Lukaku negli spazi. Non ruba l’occhio per la manovra avvolgente, il palleggio e il dominio del gioco, ma sa quello che deve fare, come dimostra il miglior attacco del torneo con 54 gol. Certo, in partite come quella di ieri si percepisce quanto dipenda dal suo colosso davanti. Il destino adesso è nelle mani dell’Inter".

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