Mille milioni di euro l’anno. È quanto incassano dalla cessione dei diritti televisivi le società produttrici dello spettacolo calcio. Novecento da quelli a uso domestico e cento da quelli venduti all’estero. Quel che è certo è che i produttori e distributori da oggi in Lega cominceranno a litigare di brutto, per via che secondo alcuni la cifra attuale è giusta, secondo altri la A potrebbe valere molto di più. Soprattutto all’estero. Il fronte rialzista è guidato dalla Juventus, e comprende Inter, Fiorentina,Roma, Sampdoria, Sassuolo e Verona. Annovera dunque il presidente di Confindustria, dominus del Sassuolo, e assembla personaggi di primissimo piano che non risultano tra di loro inrapporti di fervida amicizia.L’altro schieramento fa capo invece alla coppia detentrice del potere attuale Galliani-Lotito, con il presidente del Catania, Pulvirenti, nel ruolo di emergente. In mezzo ci sta De Laurentiis, oppositore storico al sistema.E sì che, sostengono i costruttivi, questo sarebbe il momento di unirsi, non di dividersi. In fondo qualche buon segnale di resipiscenza il calcio di club ultimamente lo ha lanciato, a cominciare da un più responsabile adeguamento all’ottica del fairplay.Al centro di tutto una donna, Sabina Began, che per la modica somma di 370mila euro l’anno cura le relazioni esterne di Infront, la società incaricata di gestire i diritti. I cultori dei conflitti d’interesse ad ogni costo insinuano che già la sua presenza e a maggior ragione la sua prebenda diano adito a sospetti, per via dei trascorsi con Berlusconi.
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Diritti tv, 2 fronti: Inter e Juventus insieme . Al centro una donna che…
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