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Esposito: “Sempre grato all’Inter. Proveremo a fare la partita, voglio meritarmi la A”

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Tra le fila dello Spezia che l'Inter affronterà questa sera ci sarà anche una vecchia conoscenza dei nerazzurri: Salvatore Esposito

Andrea Della Sala

Tra le fila dello Spezia che l'Inter affronterà questa sera ci sarà anche una vecchia conoscenza dei nerazzurri: Salvatore Esposito. L'ex giocatore dell'Inter racconta come vive la sfida contro la squadra dove è cresciuto.

«Ho dei bellissimi ricordi dell’Inter. Crescere nel settore giovanile più importante d’Italia ti regala grandi soddisfazioni: ho vinto lo scudetto con i Giovanissimi e gli Allievi, ho incontrato persone che mi hanno dato tanto anche a livello umano come il direttore Samaden, mister Zanchetta e mister Cauet. Sarò sempre grato all’Inter come famiglia Esposito, ci ha regalato emozioni uniche e irripetibili come gli esordi in Champions e in Serie A di Sebastiano. Ci resteranno dentro per sempre».

Ma il 2023 è il suo anno: arrivo allo Spezia, debutto in A contro la Roma, prima da titolare contro il Napoli.

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«Ho sempre simpatizzato Roma, Totti era il mio idolo e De Rossi è sempre stato il mio punto di riferimento. E dopo averlo conosciuto alla Spal, lo è diventato anche fuori dal campo. A Napoli, invece, sono nato: forse era destino».

Differenza tra la B e la A?

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«Mondi diversi, non a caso ci sono le categorie: cambia l’intensità della pressione, la velocità di pensiero. Però i compagni vedono prima il pericolo e ti aiutano a fare la cosa giusta».

È stato cercato da molti club, come mai ha scelto lo Spezia?

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«Dopo una chiacchierata col direttore ho scelto Spezia con entusiasmo. È il posto giusto per un nuovo step: c’è tutto per crescere e migliorare, voglio dimostrare il mio valore anche in A».

Momento difficile per la squadra, è arrivato anche un cambio in panchina. Come si affronta una big come l’Inter?

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«Conoscevo Semplici dai tempi della Spal. Lui predilige il possesso palla, il fraseggio veloce: è un gioco offensivo che diverte e aiuta a creare occasioni. Nelle prime due partite si è vista una squadra propositiva, con voglia di fare e voglia di rivincita. Dobbiamo continuare su questa strada. Dobbiamo cercare una nostra identità e pensare di fare la partita secondo le nostre caratteristiche, senza badare all’avversario: siamo noi il nostro limite, siamo noi la nostra forza. Dobbiamo avere la spensieratezza per poter palleggiare e provare a fare la partita anche contro una grande squadra come l’Inter».

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Ha mai invidiato il percorso all’Inter di Sebastiano?

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«Sarebbe da folli, lui è sangue del mio sangue. Mi sono emozionato tanto quando ha debuttato contro il Borussia Dortmund, ero a San Siro ed era come se fossi in campo con lui. Quando prendeva palla, anche io facevo il movimento del passaggio dalla tribuna. Sarebbe bello ora poter giocare insieme l’Europeo U21: vogliamo raggiungere l’Olimpiade, ma quando indossi l’azzurro hai il dovere di provare a vincere».

Francesco Pio si sta mettendo in mostra nell’Inter Primavera.

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«Gli do consigli extracampo, per il resto deve ascoltare chi gli sta intorno all’Inter, che sa come farlo crescere. Ha potenzialità e qualità per diventare professionista, ma va lasciato tranquillo».

Ha debuttato in Nazionale prima di giocare in Serie A.

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«Noi giovani di oggi siamo dei miracolati ad avere Roberto Mancini come c.t. e dobbiamo sfruttare qualsiasi occasione. In Italia non manca il talento: Mancini ha coraggio, quello che spesso manca nei club. L’esperienza non si può comprare, bisogna farla in campo».

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